Non tocca certo a chi scrive dare consigli alla sinistra. Tuttavia, un’analisi politica minimamente razionale dovrebbe imporre all’attuale opposizione del governo Meloni un drastico cambio di schema.
Dopo il successo del vertice Biden-Meloni; dopo la trattativa positiva con l’Egitto sul caso Zaki; dopo che per due volte la Von der Leyen e Rutte hanno seguito la Meloni a Tunisi facendone propria l’agenda politica sul delicatissimo tema dell’immigrazione; dopo tutto questo, si vuole per caso – da sinistra – continuare a cantare la canzone stonata dell’”Italia isolata”, dei “sovranisti cattivi”, della “Meloni paria”?
Rischia di essere un autogol perfino tragicomico insistere ancora con questa solfa che – va riconosciuto – non proveniva solo dalla sinistra politica ma pure da ampi settori militanti del sistema mediatico.
E’ l’ora di dire che questa narrazione farlocca va cestinata-rottamata-smaltita. Lo schema che costoro si erano costruiti (una Meloni e un’Italia appestate, e dunque costrette a girare con i campanelli addosso, come i lebbrosi di momenti storici orribili) è ora finito nel ridicolo.
Prima la sinistra (politica e mediatica) se ne accorge, meglio è. L’Italia ha anche bisogno di una opposizione spendibile: fin tanto che, invece, gli argomenti saranno di questo livello, nella partita della politica italiana resterà in campo una sola squadra.