Innovazione
AgID alla guida dell’innovazione digitale dell’Italia. Intervista a Mario Nobile, Direttore Generale di AgID
Di Virginia Caimmi
AglD, l’agenzia per Italia digitale è un’agenzia tecnica della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è soggetto attuatore di iniziative e progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dedicati alla digitalizzazione e alla transizione digitale; contribuisce alla diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, favorendo l’innovazione e la crescita economica, promuove le competenze digitali e la loro diffusione. Abbiamo approfondito la sua funzione con il direttore dell’agenzia Mario Nobile.
Direttore, qual è lo stato dell’arte dell’adozione dell’intelligenza artificiale nel settore pubblico italiano e quali, secondo lei, le principali opportunità e sfide?
L’adozione dell’Intelligenza Artificiale nel settore pubblico italiano ha registrato importanti progressi negli ultimi anni perché può dare un importante contributo, supportando i processi amministrativi, aumentando l’efficienza dei servizi e ottimizzando le risorse pubbliche. AgID, nel Piano Triennale per l’informatica nella PA 2024-2026, ha per la prima volta incluso una sezione dedicata all’Intelligenza Artificiale.
Tuttavia, ci troviamo ancora in una fase in cui l’infrastruttura tecnologica e normativa sta evolvendo per garantire un’implementazione sicura, etica ed efficace di queste soluzioni; questo aspetto rappresenta ad oggi forse la sfida più delicata.
Guardando alla Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale, qual è il nuovo ruolo di AglD nella promozione e regolamentazione dell’IA in Italia e, a livello nazionale, quali sono i principali progetti o iniziative che AglD sta attualmente promuovendo in questo ambito?
La Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale rappresenta una guida fondamentale per promuovere l’adozione e lo sviluppo dell’IA nel nostro Paese. AgID gioca un ruolo significativo anche nello sviluppo e nell’implementazione dell’Intelligenza Artificiale in Italia essendo coinvolta nel coordinamento e nella definizione della Strategia Nazionale, fornendo indicazioni alle amministrazioni nell’ambito del Piano Triennale per l’Informatica nella PA, sviluppando linee guida e standard tecnici per l’adozione di tecnologie di IA, sostenendo progetti di ricerca e sviluppo nel campo dell’IA e promuovendo iniziative di formazione e aggiornamento delle competenze.
Come AglD affronta le questioni etiche legate all’uso dell’IA, soprattutto in settori sensibili come la sanità e la giustizia? Qual è il ruolo della trasparenza e della spiegabilità degli algoritmi nella pubblica amministrazione?
Le questioni etiche che sottendono all’uso dell’Intelligenza Artificiale sono di grande rilevanza e permeano l’approccio europeo e italiano all’adozione della IA: tutela dei diritti fondamentali, protezione della privacy, promozione dell’equità e della trasparenza sono essenziali perché l’impatto sulle persone è diretto e rilevante.
AgID nel Piano Triennale propone, in tal senso, un decalogo con i principi per guidare le amministrazioni nell’adozione dell’IA, con un focus su trasparenza e responsabilità etiche, oltre a sicurezza e privacy.
Formazione continua e aggiornamento delle competenze digitali per i dipendenti pubblici sono elementi essenziali per il buon funzionamento della PA e la qualità del servizio erogato ai cittadini. In quali modalità ritiene che l’IA influenzerà il mercato del lavoro nel settore pubblico e quali competenze saranno più richieste?
Competenze e formazione sono un punto centrale: è necessario avere la tecnologia e saperla anche usare. Pensiamo che in Italia solo il 46% della popolazione ha competenze digitali di base e anche il numero di laureati in ICT è ancora basso.
La formazione continua e l’aggiornamento delle competenze digitali sono oggi imprescindibili per garantire un’amministrazione pubblica efficiente, al passo con le innovazioni tecnologiche e in grado di erogare servizi di qualità ai cittadini. Sarà fondamentale possedere competenze trasversali che integrino la capacità di utilizzare tecnologie avanzate con le soft skills.
Sicurezza e protezione dei dati sono asset imprescindibili legati all’adozione dell’IA, anche nella pubblica amministrazione. Come AglD garantisce la protezione dei dati personali nell’implementazione di soluzioni di IA?
La protezione dei dati personali è un tema cruciale: è fondamentale un approccio privacy by design e privacy by default che integri fin dall’inizio della progettazione delle soluzioni tecniche misure volte a minimizzare il rischio di violazioni.
In tal senso AgID, nella redazione delle Linee Guida sull’adozione e utilizzo dell’IA, fornirà alle amministrazioni tutte le direttive per ridurre i rischi legati all’uso improprio o discriminatorio dei dati, collaborando attivamente anche con altri enti, primo tra tutti il Garante per la Privacy.
Quale prospettiva in termini di evoluzione e adozione dell’IA nei prossimi 5-1O anni_in Italia e quali settori a suo avviso ne beneficeranno maggiormente? Quali obiettivi per AglD nel contesto tecnologico per i prossimi anni?
Nei prossimi 5-10 anni quella che oggi chiamiamo intelligenza artificiale sarà “organica” a qualsiasi servizio digitale. I servizi delle pubbliche amministrazioni avranno enormi benefici dalla tecnologia e saranno più veloci e proattivi di ora. L’obiettivo di AgID è accompagnare le amministrazioni nell’adozione cosciente della tecnologia digitale che evolve, facilitando la creazione di conoscenze interne alla PA relative alla tecnologia ma anche di economia e management delle tecnologie per interagire con il mercato in modo efficace ed efficiente. Un secondo obiettivo di AgID riguarda proprio il mercato: la leva della domanda pubblica deve consentire lo sviluppo di un mercato nazionale delle tecnologie maturo, che sappia fornire soluzioni alle pubbliche amministrazioni utilizzando tecnologie abilitanti (LLM, ecc.) per sviluppare applicazioni concrete, utili per cittadini e imprese. Sullo strato applicativo sono convinto che l’Italia possa consolidare un ruolo immediato; per realizzare le infrastrutture abilitanti dobbiamo accelerare le azioni per cogliere l’obiettivo a medio-lungo termine.
In quali modalità AglD collabora con il settore privato per accelerare l’adozione dell’IA nella pubblica amministrazione? Sono state avviate partnership o collaborazioni con startup o aziende tecnologiche che meritano di essere menzionate?
Al fine di raggiungere gli obiettivi indicati dal Piano Triennale, AgID intende istituire, gestire e promuovere un Ambiente di Sperimentazione e Sviluppo di Intelligenza Artificiale per agevolare lo sviluppo di servizi basati su tecnologie di IA che rispondano agli ambiti e ai casi d’uso di interesse della Pubblica Amministrazione, anche per aumentare la consapevolezza dei soggetti coinvolti nella catena del valore delle soluzioni di Intelligenza Artificiale (Abilitatori, Sperimentatori/Sviluppatori, Utilizzatori) circa le opportunità offerte da queste tecnologie.
Guardando al lato europeo, in particolare al Decreto legge n.19 del 2 marzo 2024 (convertito con la Legge n. 56 del 29 aprile 2024) che istituisce ufficialmente il Sistema di portafoglio digitale italiano (IT-Wallet), qual è il ruolo di AglD?
L’Art. 64-quater del CAD indica AgID quale soggetto incaricato di redigere le Linee Guida tecniche per l’implementazione del digital wallet pubblico e delle diverse soluzioni private che verranno realizzate. Il Regolamento sull’EUDI Wallet è entrato in vigore lo scorso 20 maggio 2024, modificando il precedente Regolamento eIDAS (Reg. UE 910/2014). Ogni Stato Membro è quindi tenuto a notificare almeno uno schema di digital wallet entro la fine del 2026. Da questa previsione nasce la necessità di regolamentare lo sviluppo dell’ecosistema Wallet che ha l’obiettivo di offrire ai cittadini e alle imprese un sistema sicuro, semplice e interoperabile per la gestione delle proprie identità digitali e per l’attestazione elettronica dei propri attributi. Con i wallet privati saranno infine possibili operazioni pratiche, come il noleggio dell’auto, l’acquisto di polizze assicurative e il contratto con i fornitori energetici.
Sono state avviate collaborazioni internazionali e/o ci sono best practices alle quali AglD sta guardando per lo sviluppo dell’IA in Italia e, sempre in termini comparativi, quali sono le principali differenze tra l’approccio italiano e quello di altri paesi europei o extraeuropei in materia? Guardo soprattutto al confronto in ambito G7.
AgID partecipa ai lavori dell’AI Board che include rappresentanti di ogni Stato membro dell’UE. L’AI Board aiuta a coordinare e garantire la cooperazione tra gli Stati membri dell’UE, puntando a un’implementazione e un’applicazione coerenti dell’AI Act in tutta l’Unione. Le riunioni del Board sono occasioni di confronto e scambio di esperienze.
L’Italia adotta un approccio che bilancia innovazione e regolamentazione, con una particolare attenzione alla protezione dei diritti fondamentali, al ruolo delle istituzioni pubbliche e al potenziamento delle competenze digitali, senza trascurare le enormi potenzialità di sviluppo economico di essere produttori di tecnologia, non solo consumatori.
Direttore, secondo lei, siamo indietro o possiamo considerarci avanti?
L’Italia si trova sulla strada giusta verso un futuro sempre più connesso e innovativo. Nel prossimo decennio, immagino che riusciremo a raggiungere ulteriori progressi nel settore digitale e a vincere le attuali sfide. La Pubblica Amministrazione italiana sta già adottando soluzioni digitali per migliorare l’efficienza e la trasparenza, e questo trend continuerà a crescere. Dobbiamo sostenere le nostre imprese, e fare in modo che nessun cittadino rimanga indietro.