Lavoro
Turismo in Italia,+74% in otto mesi. Vicini i livelli pre-Covid
Di Giampiero Cinelli
Nei primi otto mesi del 2022, da gennaio ad agosto, l’Istat ha registrato un forte aumento delle presenze turistiche in Italia. Un incremento del +74,7% rilevate sia negli esercizi alberghieri con un +89,9% che negli extra-alberghieri con un +54,6%. Le presenze dei clienti residenti crescono del 29,9%, quelle dei non residenti del 171,5%.
L’indagine, condotta dall’Istat, è stata presentata durante gli Stati Generali del Turismo a Chianciano Terme. L’indagine sottolinea anche che per tornare ai livelli del 2019 mancherebbero ancora circa 88.000 presenze. Nel 2021 le presenze registrate sono state di oltre 289 milioni e nonostante una crescita di 10 punti rispetto al 2020, mancavano ancora 147 milioni di presenze, di cui 114 milioni riconducibili alla componente straniera, per raggiungere i parametri del pre Covid.
Fino al 2019, infatti, circa il 50% delle presenze erano rappresentate dal turismo straniero. Dopo la pandemia si è assistito ad una caduta senza precedenti, soprattutto per quanto riguarda il turismo straniero.
Nel 2021 – sottolinea l’indagine – erano state 289,2 milioni le presenze registrate negli esercizi ricettivi italiani.
Sempre secondo i dati Istat, fino al 2019 le quote di presenze dei clienti stranieri negli esercizi ricettivi rappresentavano circa il 50% del totale delle presenze. Nel 2020 si è assistito ad un crollo senza precedenti: solo il 30,5% delle presenze erano riconducibili alla clientela estera.
La vera sorpresa sono state le mete del Sud Italia, oltre la Costa degli Dei, il Cilento, territorio a sud di Salerno si è aggiudicato addirittura il 3°posto nella speciale classifica dei marchi turistici italiani. Secondo l’Istituto di Statistica Nazionale «L’emergenza pandemica ha inciso fortemente sulle dimensioni del turismo, ma ha anche indotto cambiamenti nei comportamenti, nelle destinazioni e nelle tipologie di alloggio scelte. e come nel 2021 in Italia è stato il turismo di prossimità a vincere».
Il fattore Campania
In estate la spesa per lo Shopping Tax Free nell’isola di Ischia e nella città di Napoli ha superato i valori del pre-pandemia. A riferirlo è stata Global Blue, società leader del settore, durante il webinar “Nuovi mercati, nuove rotte. Cos’è cambiato per il turismo e il retail di una destinazione come Ischia”, organizzato insieme a “Ischia Is More”.
Il dato è ancora più sensazionale se confrontato con la media italiana. Infatti, sull’intero territorio nazionale, i livelli del pre-Covid si sono superati solo a settembre. A Ischia e Napoli, invece, il recovery della spesa tax free ha seguito un trend crescente che già a luglio aveva fatto segnare una percentuale del 118%, per arrivare al 140% di settembre. L’allentamento delle restrizioni per i viaggi, una maggiore propensione a spostarsi e l’apertura di nuovi corridoi turistici – unite a condizioni più favorevoli come il tasso di cambio, gli effetti dell’aumento del prezzo del petrolio e una domanda a lungo repressa – hanno dunque favorito il maggior afflusso di americani e arabi, che hanno registrato scontrini medi record,
rispettivamente di 1.325 euro (+55% rispetto al 2019) e di 1.401 euro (+59%).
Confrontando Ischia con le altre destinazioni campane competitor, si nota inoltre come la permanenza media sull’isola sia la più alta: 4,9 giorni contro i 2,8 di Capri, i 3,3 della Penisola Sorrentina e i 3,4 della Costiera Amalfitana. A differenza delle altre mete, però, il flusso turistico di provenienza è per tre quarti italiano. Lybra Tech ha poi offerto anche uno sguardo previsionale al 2023. Negli ultimi tre mesi, infatti, le ricerche di pernottamento per il periodo 1° Aprile-30 Settembre 2023 risultano essere già alte, soprattutto per la stagione primaverile, con un picco in occasione del weekend del 2 giugno. La permanenza media è stimata sui 4,5 giorni, mentre è ribaltata la provenienza dei flussi turistici: al momento due su tre sarebbero stranieri.
Solo 5 province su 107 hanno subito una flessione delle presenze: Aosta (-13,7%), L’Aquila (-7,9%), Sondrio (-3,1%), Macerata (-1,6%) e Benevento (-0,3%).