Lavoro
The Watcher Talk: leadership femminile, Recovery Plan e G20
Di Luca Grieco
Si è svolto ieri il The Watcher Talk dal titolo “Recovery Plan e G20 – L’impegno dell’Italia per la promozione dell’occupazione e della leadership femminile”. Un panel di spessore, grazie alla partecipazione del Ministro per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, il Viceministro dello Sviluppo economico Alessandra Todde e il Chair G20 Empower e Presidente di Valore D Paola Mascaro. Il tutto moderato da Alessia Lautone, Direttore di LaPresse.
Paola Mascaro ha aperto la discussione sostenendo che “devono esserci possibilità di cambiamento per il G20 con i fondi del Recovery, abbiamo una straordinaria opportunità di trasformare quella che è una istanza per tutto questo anno di pandemia, lo è non solo in Italia ma a livello internazionale, in azioni che possano far progredire. In particolare il mio impegno riguarda l’empowerment e la rappresentatività delle donne al livello di leadership. E’ chiaro che la grande sfida della presidenza italiana è quella di tenere conto delle diversità perché i paesi che siedono intorno a questo tavolo sono fra di loro molto diversi. Come Italia, siamo maturi per progredire, dobbiamo vincere alcune resistenze. Intanto portare a bordo gli uomini che devono essere grandi alleati, questa non è una partita delle donne, è una partita del Paese, dobbiamo essere capaci di includere gli uomini in questo lavoro. E andare a lavorare su alcuni problemi cronici: la pandemia ha solo risbattuto sui giornali un problema che è antico”.
La Ministra Bonetti ha invece posto l’accento sugli effetti della pandemia, osservando che “la pandemia ha messo in luce delle fragilità strutturali, le ha amplificate in modo devastante. La maggior parte dei posti persi sono delle donne, l’imprenditoria più colpita è stata quella femminile e in più si è messa in evidenza una fragilità delle strutture del welfare. E a fronte di tutto questo le donne hanno permesso all’Italia di salvarsi. Lo hanno fatto negli ospedali: il 70% degli impiegati nel settore socio-sanitario è donna. Lo hanno fatto nei centri di ricerca, promuovendo quella esperienza scientifica femminile così troppo taciuta che invece è stata quella che per prima ha ottenuto grandi risultati contro il virus. Nel mondo della scuola che con tenacia ha resistito, anche reinventandosi con la didattica a distanza. Adesso serve, da un lato, dare strumenti alle donne perché possano reinserirsi nel mercato del lavoro; dall’altro però servono degli strumenti che siano indirizzati al lavoro e all’esperienza femminile. Non credo che un’azione generica e generalizzata possa rispondere ad un’esigenza, che è quella di cambiare la velocità del nostro Paese”. La Ministra ha inoltre aggiunto che “si sta lavorando ai decreti attuativi in modo molto sistematico; l’assegno unico universale è uno strumento molto importante di sostegno alle famiglie. E’ anche quello strumento che mancava al welfare italiano. Non illudiamoci: non basta l’assegno unico”.
Il Viceministro Todde ha invece osservato che: “Le donne devono imparare a chiedere e non devono aver paura di rivendicare posizioni. C’è un tema di condizionamento culturale e di trasformazione. Non basta l’aspetto normativo, perché si tratterebbe sempre del solito ciclo dell’imposizione. Anche le recenti innovazioni normative mostrano luci ed ombre. Ad esempio, l’analisi sugli effetti della legge Golfo-Mosca sulla parità di genere nei CdA delle società quotate e delle controllate pubbliche, dimostra che la norma è stata ampiamente applicata e ha determinato un notevole incremento del numero di donne che siedono nei board. Però va detto: le donne che occupano posizioni apicali all’interno dei CdA sono comunque poche se non quasi del tutto assenti”.
Le tre ospiti hanno poi dibattuto sulla necessità di rimettere in discussione la meritocrazia, soprattutto alla luce di una società diversa. Alla base, soprattutto secondo Mascaro, vi è il fatto che il metodo che si applica nella valutazione di un talento femminile è sempre sulla performance e mai sul potenziale: la donna deve dimostrare, sull’uomo invece si può scommettere. Secondo il Presidente di Valore D è quindi necessario darsi degli obiettivi di inclusione di genere che possano essere effettivamente misurabili. Il Viceministro Todde, impegnata sui tavoli di crisi aziendali che continuano ad aumentare specialmente nell’ultimo periodo, ha fatto notare, inoltre, che le donne risultano essere la forza lavoro su cui si tende a fare a meno. La Ministra Bonetti ha quindi affermato che vi è “necessità di uno sguardo indirizzato e direzionale”, e che la politica deve avere quel coraggio di visione che è necessario per il nostro Paese.
Un’ulteriore riflessione è stata fatta sul peso specifico delle donne in azienda. “Per le aziende la maternità non può essere un costo, serve una decontribuzione delle spese per la maternità. Altrimenti è inutile è fare i proclami sul crollo delle nascite”, ha osservato il Ministro Bonetti. In questo modo verrebbero valorizzate anche le competenze personali, quindi, che si acquisiscono durante l’esperienza segnante dell’essere madre. “Più amministratrici delegate e meno donne presidenti”, è questo il principio da perseguire secondo Mascaro, anche nella nuova partita delle nomine delle aziende partecipate. In effetti, secondo il Viceministro Todde, potrebbe non essere uno scenario lontano dalla realtà, ma ci tocca aspettare ancora un po’ per osservarlo.