Lavoro
“Partecipazione dei lavoratori all’impresa: un traguardo vicino”, il convegno alla Camera
Di Ilaria Donatio
Uno dei più begli incipit della letteratura anglosassone è quello di Moby Dick, l’esemplificazione di un vero e proprio modello economico, basato sulla partecipazione. “Sul Pequod – la baleniera comandata dal capitano Achab – vige un sistema che non discrimina, perché ciò che conta è il merito individuale, in grado di assegnare a ciascun lavoratore una ‘pertinenza’, un salario, basato sulle competenze individuali e sui profitti, cosicché a tutti convenga che il capitale frutti il più possibile”. Così il presidente del CNEL Renato Brunetta, nel proprio intervento al convegno “Partecipazione dei lavoratori all’impresa: un traguardo vicino”, l’incontro organizzato nel pomeriggio dal dipartimento lavoro di Forza Italia e dalla responsabile del dipartimento e capogruppo di Forza Italia in Commissione Lavoro alla Camera, Chiara Tenerini.
E utilizzando sempre l’immagine di Moby Dick, il presidente Brunetta afferma che dovremmo “passare dalla società dei salariati alla società della partecipazione, per avere piena occupazione. In un modello a partecipazione c’è il massimo di condivisione e il conflitto è ai margini”.
“Il disegno di legge sulla partecipazione dei lavoratori all’impresa, al di là della contingenza del momento, è un fatto epocale”, dice Bruetta, “perché segna un discrimine tra un prima e un dopo”.
La proposta di legge
Al centro del dibattito di oggi, dunque, la proposta di legge “Disposizioni in materia di partecipazione dei lavoratori al capitale, alla gestione e ai risultati dell’impresa“: una pdl di iniziativa popolare promossa dalla Cisl in attuazione dell’articolo 46 della Costituzione, firmata da 400mila cittadini, e che dovrebbe andare in Aula alla Camera il 27 gennaio per il primo via libera dopo il lavoro istruttorio svolto dalla Commissione Lavoro.
“Appena il provvedimento sarà approvato dalla Camera ce ne occuperemo anche al Senato – ha spiegato il capogruppo azzurro a Palazzo Madama, Maurizio Gasparri – ed è un provvedimento che tutti dovrebbero condividere. Sull’articolo 46 siamo in ritardo di qualche decennio, e la Cisl con il suo segretario Sbarra, e le altre organizzazioni che condividono l’iniziativa, hanno fatto bene a sollecitare il Parlamento”.
Un Paese cresce se aziende e lavoratori producono risultati importanti
Forza Italia ha sempre sostenuto con le sue iniziative, che un Paese cresce se le aziende riescono a produrre risultati importanti. Questo il cuore dell’introduzione ai lavori del capogruppo di Forza Italia alla Camera, Paolo Barelli.
“C’è interesse sociale verso questa pdl che propone la partecipazione dei cittadini, e quindi ha un peso rilevante, non solo dal punto di vista costituzionale. Un Paese cresce se le aziende riescono a produrre risultati importanti”, e i “lavoratori sono quelli che creano i presupposti per la crescita. Speriamo di riuscire a discuterlo la prossima settimana: realizzeremo quanto già previsto dall’articolo 46 della Costituzione”.
Dello stesso tenore, Chiara Tenerini, deputata di Forza Italia e responsabile del dipartimento Lavoro del partito, che dice: “Finalmente, dopo tantissimi anni, diamo seguito all’art. 46 della Costituzione che era rimasto lettera morta fino a questo momento”, scardinando “quello che è stato per tanti anni il rapporto conflittuale tra lavoratori e impresa. Oggi possiamo guardare a quel rapporto in maniera più moderna, più aperta. È un’opportunità di innovazione, di competitività e di giustizia sociale”.
Marchesini, serve volontarietà in governance partecipata dai lavoratori
Secondo il vice presidente con delega a lavoro e relazioni industriali di Confindustria, Maurizio Marchesini, in merito alla proposta di legge n. 1573 che mira a introdurre una governance partecipata dai lavoratori, c’è “la necessità di preservare la natura volontaria e facoltativa della scelta imprenditoriale di adottare eventuali modelli partecipativi duali. Infatti, approvando questa proposta si rischia di intensificare i conflitti anziché favorire un reale modello partecipativo tra imprese e lavoratori”.
Dal punto di vista di Confindustria, dunque, “è fondamentale salvaguardare la volontarietà di adesione da parte delle imprese ed eliminare i riferimenti a un automatismo contrattuale”, ritenendo che “la strada da seguire sia quella secondo cui i contratti collettivi possano disciplinare le modalità dell’eventuale partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori dipendenti, a valle di uno statuto che preveda tale possibilità”.
Sbarra, approvazione pdl, il prima possibile
“Ho visto che ci sono modifiche ed emendamenti della nostra proposta di legge, ma io vedo l’impianto complessivo”, ha detto il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra. “L’auspicio è che il Parlamento approvi la legge nel più breve tempo possibile e non la sfiguri nelle impostazioni e nelle modalità, assicurando le quattro grandi modalità di cultura partecipativa”.
Tajani: “Aprire alla partecipazione dei lavoratori fa il bene dell’impresa”
“È giusto che in questa sala ci sia stato un dibattito”, ha rassicurato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani: “Mentre è in corso il dibattito parlamentare vogliamo ascoltare le diverse posizioni per poi fare sintesi politica. Sapevamo che ci sarebbero state resistenza del mondo datoriale e conoscevamo le posizioni di un certo mondo sindacale. Siamo favorevoli a questa proposta di legge proprio perché si tratta di una scelta volontaria e non obbligatoria”.
Tajani ha rimarcato poi con molta chiarezza che secondo la visione di Forza Italia “aprire alla partecipazione dei lavoratori fa il bene dell’impresa. La lotta di classe non va bene, noi siamo contro la lotta di classe perché vogliamo che nel nostro Paese ci sia armonia”. Non solo. Ha anche sottolineato che “la politica industriale si fa anche con i lavoratori e questa legge deve favorire il dialogo e la partecipazione costruttiva del lavoratore”. Che non può essere “nemico di chi gli dà lavoro”.
Infine, ha concluso: “Siamo convinti che si debba aumentare il salario, arrivare a un salario ricco, attraverso la contrattazione collettiva, la riduzione della pressione fiscale, il taglio del cuneo fiscale. E in più noi sosteniamo la proposta della Cisl sulla partecipazione, che deve essere facoltativa, e quindi ci confrontiamo nel merito, il dibattito è in corso. Noi ci teniamo a che cresca l’occupazione, crescano anche i salari dei lavoratori dipendenti, e la questione sociale deve essere sempre al centro dell’azione politica. Penso anche che il ceto medio debba continuare a essere sostenuto”.