Lavoro

Orlando in audizione: “Sui contratti flessibili non interverremo nel prossimo Dl Sostegni-bis”

23
Aprile 2021
Di Valentina Ricci

Lo scorso 15 marzo il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando è stato audito presso le Commissioni di competenza della Camera sulle linee programmatiche del suo dicastero anche in relazione ai contenuti della Proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza. In una seconda sessione Orlando ha risposto alle domande dei Parlamentari.

Sulla flessibilità contrattuale e sulle politiche attive del lavoro, con particolare attenzione al Dl Dignità, l’On. Rizzetto (FdI): “Quando e come, se ha intenzione di farlo, vorrà cambiare il decreto Dignità?”. Anche l’On. Zangrillo (FI) pone l’attenzione su questo definendo il Dl Dignità “un ostacolo”. Il Ministro si mostra cosciente del fatto che molte imprese chiedono una revisione del Decreto dignità, al fine di alleggerire i limiti posti dalla contrattazione a termine e garantire condizioni di maggiore flessibilità che possano essere di stimolo alla ripartenza. Nonostante ciò precisa: “Non si interverrà su questo punto nel prossimo DL Sostegni-bis, provvedimento che sarà dedicato piuttosto a ristori selettivi per i settori ancora in sofferenza”.  La volontà è quella di non recuperare le tipologie contrattuali che si sono mostrate non idonee a regolamentare quella zona grigia tra lavoro autonomo, contrattualmente debole, e lavoro subordinato e che hanno creato non pochi problemi di carattere applicativo. E’ necessario allargare il sistema delle protezioni del lavoro in un’ottica di tutela della dignità delle persone.

Per superare ritardi e criticità e migliorare le infrastrutture e le tecnologie è stata prevista l’assunzione di oltre 11mila lavoratori da completarsi entro il 2021. Orlando dichiara: “Sono state stanziate risorse rilevanti (fino a 50 mln) per la formazione degli operatori già presenti nei centri dell’impiego”. Ma è necessario costruire un sistema che prenda in carico i disoccupati e dia loro formazione mirata al fine di un’ottimale ricollocazione. Per questo il Ministero ha già avviato un tavolo con gli assessori regionali competenti, al fine di favorire la condivisione delle problematiche emerse. 

L’On. Noja (IV) pone l’attenzione sulle politiche attive per la disabilità e collocamento mirato. La premessa di Orlando fa riferimento all’auspicio e alla necessità di incrementare i fondi per il collocamento mirato delle persone con disabilità, in particolare il Fondo per le non autosufficienze, e sottolinea: “Sarebbe ugualmente utile una suddivisione razionale delle risorse, al fine di appianare le disuguaglianze fra le diverse Regioni e rendere l’erogazione dei servizi più adeguata”. C’è la volontà di investire in progetti di vita indipendente per le persone con disabilità, abbandonando una visione assistenzialistica e privilegiando una maggiore inclusività. Orlando aggiunge: “Sono in via di definizione le linee per il collocamento mirato: disability manager, una figura predisposta ad orientare i percorsi di accesso al lavoro; sui caregiver è stato avviato un confronto tecnico per valutare la compatibilità finanziaria dell’istituzione della nuova figura, poichè sarà necessario reperire risorse per attribuire un riconoscimento ed un sostegno a tali soggetti per garantire cura ed assistenza alle persone con disabilità”.

Sul lavoro femminile l’On. Ianaro (M5S): “C’è la necessità di un rafforzamento dei servizi essenziali” un punto su cui Orlando concorda: “La ripresa dovrebbe tenere conto delle diseguaglianze nel mondo nel lavoro, specialmente considerando che le donne sono state fortemente colpite dagli effetti lavorativi della pandemia. Per questo motivo, è stato avviato un gruppo di lavoro sull’occupazione femminile e sul divario salariale che si concentrerà sull’idea di pari opportunità e introdurrà degli elementi di gender procurement che stanno cercando di inserire in molti progetti”.

L’importanza del Terzo settore è il punto a cui fa riferimento l’On. Lepri (PD), Orlando riconosce che: “l’esigenza di sviluppare la funzione integrata che l’associazionismo svolge nel sistema di welfare nazionale; la protezione sociale ha un costante bisogno del Terzo settore. Il dicastero si impegna sulla concessione alle imprese sociali delle stesse prerogative delle imprese, ovvero di strumenti di finanza innovativa come l’accesso al credito”. In merito alla riforma in senso stretto, il Ministro ricorda di aver firmato due decreti: il decreto di riparto delle risorse per la gestione degli uffici del RUNTS per il 2019 e il 2020 e le linee guida per i rapporti con la pubblica amministrazione. Sono poi in fase avanzata il decreto recante i criteri di distribuzione delle risorse del fondo straordinario per il Terzo settore e il decreto attuativo per il social bonus per l’attribuzione agli Enti del Terzo settore del credito d’imposta per il recupero dei beni confiscati alla criminalità.

Photo Credits: Il Quotidiano del Sud

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