Lavoro
Leadership e competenze delle donne per riprogettare il Paese
Di Valentina Ricci
Nonostante i dati allarmanti, nel nostro Paese crescono le imprese che decidono di potenziare le iniziative a sostegno dell’uguaglianza di genere, anche in campo manageriale. In particolare, investendo nella promozione della leadership al femminile, nei congedi parentali, nei benefici per la famiglia e nella salute delle donne, nei permessi e aspettative per le donne vittime di violenza.
Quando è donna l’azienda cresce: empatiche, multitasking, fantasiose, logiche e brave nel gioco di squadra. Oltre ad essere molto metodiche, le donne hanno senso pratico e capacità di trovare una soluzione ai problemi, il cosiddetto problem solving da tradurre in capacità di intuire una via costruttiva di fronte alle difficoltà. Competenze che in un mercato del lavoro flessibile e in cambiamento risultano preziose. In questo contesto è infatti necessario ripensare gli investimenti in istruzione e formazione, anzitutto leve strategiche di medio-lungo periodo per il recupero della capacità competitiva del sistema. E’ la premessa dell’evento “L’Italia delle donne: leadership e nuove competenze per riprogettare il Paese” promosso da Asstel-Assotelecomunicazioni in collaborazione con 4.Manager tenutosi in forma ibrida presso gli UTOPIA Studios e disponibile sul canale Youtube di Asstel.
“Riflettere oggi, sulla partecipazione, la leadership e il protagonismo femminile, è una scelta chiara di ripartenza per l’Italia. L’Italia può e deve ripartire da questo momento di crisi, non semplicemente mettendo in campo azioni, necessarie, di sostegno alle fragilità che si sono evidenziate e che purtroppo hanno colpito maggiormente le donne. Ma riconoscere quali sono le strategie migliori su cui costruire un nuovo paradigma, un nuovo modello economico e sociale. E per fare questo serve il contributo delle donne, già in fase di progettazione. Perché le donne hanno quella capacità di visione multi-dimensionale, di approccio al problem-solving, di integrazione tra una dimensione di umanità, un approccio processuale programmatico, che può rappresentare la strategia vincente per la ripartenza dell’Italia. Bisogna incentivare il mondo aziendale e le imprese, perché promuovano la leadership femminile, attraverso una valutazione di politiche di genere, e una premialità che si rivolga a queste politiche. Consapevoli che la qualità della produttività ne verrà ampiamente beneficiata. Le donne devono poter accedere a tutti quei percorsi di formazione che le abilitino al linguaggio della cittadinanza e del lavoro del futuro, a partire dalle Materie STEM, anche in campo manageriale” –ha dichiarato nell’occasione la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, con un saluto di apertura dei lavori.
È questo il momento dei manager che dovranno gestire investimenti e trasformazioni senza precedenti e rispondere alle esigenze del mondo del lavoro post-pandemia. L’ultimo anno ha sicuramente cambiato anche la formazione e l’approccio dei leader, divenuto molto più orizzontale e in linea con quelle attitudini e soft skills tipicamente femminili, tano quanto le capacità di adattamento e l’attitudine al problem solving. In questo senso il processo di cambiamento ha aumentato notevolmente la sua velocità. Inoltre, lo stesso Presidente Mario Draghi ha posto al centro dell’agenda politica l’importanza di sostenere la parità di genere, sottolineando che non si tratta di quote rosa, ma di parità di condizioni competitive tra i generi, puntando al riequilibrio del gap salariale e su un sistema di welfare che permetta alle donne di dedicare al lavoro e alla carriera le medesime energie dei colleghi uomini, superando la scelta tra famiglia e lavoro.
In particolare, la Filiera delle TLC ha dimostrato profonda attenzione alle persone che la compongono, quindi in particolare alle donne. Il mercato del lavoro ha sempre più bisogno di individuare un punto di equilibrio tra le esigenze delle imprese e quelle delle persone. Un bilanciamento che faccia proprio un modello di un welfare rinnovato e che nel nuovo CCNL TLC ha trovato una connotazione particolarmente ampia favorendo un migliore equilibrio tra vita privata e lavoarativa.
Laura Di Raimondo Direttore Asstel ha dichiarato: “Le donne stanno pagando, insieme ai giovani, il prezzo più alto sul versante occupazionale, economico e sociale. Non ci potrà essere ripresa economica rinunciando ancora alla ricchezza del lavoro femminile. Oggi abbiamo l’occasione, grazie alle risorse del Next Generation Ue, di mettere al centro degli investimenti le donne, e i giovani, per favorire la crescita dell’Italia. Sostenere l’uguaglianza di genere, attuando la parità di condizioni competitive tra i generi puntando al riequilibrio del gap salariale e a un sistema di welfare evoluto, è un passaggio fondamentale di educazione civica, sul quale dobbiamo essere tutti impegnati, il cui cammino parte sin dai primi banchi di scuola. In questa delicata fase di trasformazione e innovazione del lavoro, l’investimento per eccellenza è nella formazione sia nelle aule sia nei luoghi di lavoro. Le ragazze devono cogliere ora le occasioni che arrivano dalla trasformazione digitale e scegliere anche le facoltà STEM. La Filiera delle Telecomunicazioni è impegnata a valorizzare i nuovi modelli di leadership “inclusivi” investendo anche nelle nuove competenze, consapevoli che non vi è futuro senza le energie e le intelligenze dei giovani e delle donne”.
“La parità di genere è tema di sostenibilità. L’innovazione per le aziende arriva dalle donne, di conseguenza è elemento di competitività. Il tema della misurazione è centrale per un miglioramento sul piano dell’inclusione, questo ci consegna il know how accumulato con le nostre associate. Dai numeri partono le strategie e l’ottica di premialità agevola” ha dichiarato Barbara Falcomer Direttore Generale di Valore D.
Giovanna Bellezza, Responsabile Relazioni Industriali TIM, ha spiegato: “La conciliazione di vita e lavoro è nel dna di TIM in modo da agevolare l’ingresso e la permanenza delle donne in azienda. Questo permette di lavorare sulla qualità dell’occupazione per le donne assunte e su coloro che verranno. Inoltre creiamo la cultura per avvicinare le ragazze alle materie STEM”.
“Smart working e digitalizzazione devono essere gestiti con cura per divenire valore aggiunto per le donne e la genitorialità. Dare gli strumenti non serve a molto senza un sistema educativo sull’utilizzo degli stessi. A livello aziendale bisogna creare anche modelli organizzativi e una culturasui pro e contro di questo ‘New Normal’ digitale, che spesso, invece di agevolare, crea divari più ampi” ha specificato Ilaria Dalla Riva, Direttore Risorse Umane Vodafone.
L’evento ha accolto numerosi contributi trattando il tema da un punto di vista normativo e culturale e raccontanto alcune best practice di imprese del settore TLC. Sono intervenuti nell’ordine: Fulvio D’alvia, Direttore 4.Manager; Anna Gigante, Direttore di ricerca dell’Osservatorio 4.Manager che ha presentato i dati del terzo Rapporto dell’Osservatorio di 4.Manager; Barbara Pontecorvo, Avvocato della Tonucci & Partners e Presidente Osservatorio Solomon sulla discriminazione; Renata Tebaldi, Coordinatrice Gruppo Minerva; Rossella Gangi, Direttore Risorse Umane WindTre; Marina Irace – HR Director Almaviva; Matteo Melchiorri, Chief Human Capital Officer Fastweb.
Qui il link dell’evento: https://www.youtube.com/watch?v=RbMZNNs_Lmo&ab_channel=AsstelOfficial