In senato se ne parla da settimane e oggi sembra essere arrivato il giorno del voto definitivo in aula. Stiamo parlando del Decreto Legge Semplificazioni all’interno del quale sono previste diverse norme che andranno ad interessare diversi settori dell’economia del nostro paese. Quasi 900 le pagine di cui alla fine è composto il maxi decreto al quale erano stati presentati anche diversi emendamenti. Talmente tanti che è intervenuto in pressing addirittura il Presidente della Repubblica che ha convinto i firmatari a ritirarne ben 62 su 85. Tra i settori interessati c’è anche quello del mondo dei liberi professionisti. A fare il punto sulla situazione degli architetti e ingegneri liberi professionisti è Fondazione Inarcassa, la fondazione che rappresenta tutti coloro che sono iscritti Inarcassa.
Il primo commento arriva a seguito la mancata discussione in commissione degli emendamenti al Dl Semplificazioni in materia di compenso del perito estimatore immobiliare. Tali emendamenti, pur essendo stati presentati da un senatore della maggioranza, il Sen. Agostino Santillo del Movimento 5 Stelle, non hanno trovato fortuna. “Intervenire sul compenso del perito estimatore, affermare il principio dell’equo compenso per i liberi professionisti sarebbero misure a tutela non solo della dignità del lavoro dei professionisti, ma soprattutto a difesa della qualità delle prestazioni che vengono erogate a servizio di tutti i cittadini” ha detto il Presidente di Fondazione Inarcassa, Egidio Comodo. Per quanto riguarda il compenso dell’esperto estimatore, l’attuale formulazione della norma prevede che il compenso dell’esperto, o dello stimatore nominato dal giudice o dall’ufficiale giudiziario, venga calcolato sulla base del prezzo ricavato dalla vendita, con la specifica – tuttavia – che prima della stessa vendita non possano essere liquidati acconti in misura superiore al 50% della cifra stabilita. “Questa norma – spiega Comodo – è gravemente lesiva delle dignità dei professionisti, ha determinato in questi anni situazioni paradossali e rappresenta l’unico caso in cui la legge italiana sancisce la mancanza di un obbligo del pagamento di un onorario calcolato secondo legge a seguito di un incarico affidato dal giudice”. La norma, tra l’altro, sarà oggetto di una pronuncia della Consulta a seguito della decisione del Tribunale di Vicenza di sollevarne la questione di legittimità costituzionale.
Ma se da una parte non si è parlato di compenso del perito estimatore immobiliare, si è parlato eccome dell’emendamento, anche approvato dalla commissione, che di fatto annulla l’obbligo per le stazioni appaltanti di utilizzare il Decreto Parametri per stabilire i compensi da porre a base delle gare per i servizi di ingegneria e architettura. “Piuttosto che un passo in avanti verso l’affermazione del principio dell’equo compenso, due passi indietro sul fronte della tutela del lavoro e della dignità degli architetti e ingegneri italiani” ha affermato il Presidente Comodo che ha anche affermato di “accogliere con favore le dichiarazioni della Sen. Nugnes che ha anticipato la presentazione di un emendamento in Aula per tornare indietro ed eliminare questa pericolosa disposizione. Tuttavia, non possiamo non sottolineare che temi estremamente delicati, che vanno ad impattare sul lavoro e la vita di migliaia di professionisti, non possono essere affrontati con superficialità e approssimazione, generando contraddizioni e atteggiamenti del tutto schizofrenici”.
Nicolò Marcon