Lavoro

Coopera 2022: pace, persone, pianeta, prosperità e partnership

24
Giugno 2022
Di Flaminia Oriani

Alle tre “P” dell’ormai passata presidenza italiana al G20 (Persone, Pianeta and Prosperità) se ne aggiungono altre due: Pace e Partnership. Cinque grandi temi globali attorno ai quali si svolge, ieri e oggi, la Conferenza nazionale della cooperazione allo sviluppo Coopera 2022. Convocata dal ministro degli affari esteri, Luigi Di Maio, a Roma la Conferenza offre l’occasione per far dialogare i principali attori impegnati a fornire aiuto durante le emergenze.

Organizzata dalla Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo del Maeci insieme all’Aics (Agenzia italiana della cooperazione allo sviluppo) Coopera 2022 fornisce dei tavoli di confronto per costruire progetti di sviluppo sostenibile, accrescere il peso delle comunità locali, promuovere diritti e opportunità a favore di donne e giovani nei paesi più a basso reddito, prevenire i conflitti e attenuarne l’impatto sulla vita e la sicurezza delle persone.

I focus dell’evento sono non solo i pilastri dell’Agenda 2030 delle Nazioni unite ma anche i temi su cui bisogna lavorare per poter progettare un futuro. L’importanza delle tematiche richiede interlocutori competenti e con un alto standing. Per questo ieri l’apertura della conferenza è stata affidata al Presidente della Repubblica insieme al ministro Di Maio e alla viceministra con delega alla Cooperazione internazionale Marina Sereni.

Solidarietà e unità sono i principi a cui sarebbe bene ispirarsi per poter trovare una strada comune. Mattarella dichiara: «La pandemia ha reso evidente che in un mondo interconnesso non esistono soluzioni locali a sfide globali», una verità resa nota anche dalla guerra in Ucraina da cui derivano numerose sfide da affrontare tra le quali la povertà estrema e l’insicurezza alimentare. Si richiede una compattezza a livello globale per trovare delle condizioni di pace che permettano di traguardare uno sviluppo a 360 gradi.

Il modo di fare economia sta cambiando per questo puntare sull’innovazione è essenziale soprattutto guardando a progetti di largo respiro. Durante il 2021 l’Aics ha stanziato 598mln di investimenti per nuovi progetti, erogandone un totale di 555mln. Di questi 200mln sono stati impiegati per il contrasto della pandemia, mentre ne sono stati stanziati 163mln per le iniziative legate alle emergenze. Ma un settore a cui è stata data particolare importanza è quello della sicurezza alimentare, tuttavia senza dimenticare l’uguaglianza di genere, la salute, la crisi climatica e l’educazione.

Piccoli tasselli senza i quali non si può avere un mosaico completo. Dalle parole di Mattarella si evince quanto sia tutto collegato: «Il rapporto tra sviluppo e affermazione dei diritti umani è evidente, e se con la guerra non c’è sviluppo, senza sviluppo non ci sono stabilità e pace». Il Capo dello stato, sottolineando la sensibilità dell’Italia alle sfide collettive, considera il multilateralismo come un approccio efficace, con un chiaro riferimento alla NATO e all’Unione europea.  

Destinare le risorse eccedenti delle economie più sviluppate ai paesi più in difficoltà tuttavia non è una soluzione, ammonisce Mattarella. Un risultato soddisfacente si può raggiungere promuovendo la tutela dei beni globali. Questa via non è percorribile senza un dialogo tra le parti, ma l’aggressione dell’Ucraina, oltre a non permettere il raggiungimento di un equilibrio, mette in pericolo le risorse destinate alla sopravvivenza dell’umanità, indebolendo l’Agenda Onu 2030.

Coopera 2022 permette di mettere a confronto amministrazioni centrali, regioni, enti locali, università, istituti di ricerca, organizzazioni della società civile e settore privato. Da questo ne consegue la valorizzazione di tutti gli attori a livello nazionale che crea compattezza. L’unità interna al paese fornisce un fronte compatto da mostrare a livello internazionale.

Proprio ciò che ha chiesto il Presidente Mattarella nel discorso di oggi: «Servono risposte tempestive e corali» per intervenire con maggiore forza nel contenere le crisi che bisogna affrontare prima di arrivare al collasso.