Innovazione
Contenuti violenti e notizie false sulla guerra, lettera dell’Ue a X
Di Giampiero Cinelli
I social network sempre più sotto la lente d’ingrandimento. Stavolta l’indiziato è X di Elon Musk (l’ex Twitter), che ha ricevuto una richiesta di chiarimento dalla Commissione Ue in merito alla pubblicazione di notizie false, contenuti riguardanti violenza, terrorismo e il linguaggio d’odio. Come pare evidente, ci si riferisce alla guerra tra Israele e Palestina, anche se non viene specificato nella nota diffusa. Insomma l’informazione, soprattutto in tempi di guerra, dovrà assicurare determinati standard anche da parte delle grandi piattaforme assicurando un controllo costante del materiale.
X dovrà rispondere entro il 18 ottobre per le questioni relative all’attivazione e al funzionamento del protocollo anti-crisi ed entro il 31 ottobre per il resto. In base alla replica la Commissione valuterà se aprire un procedimento formale ai sensi dell’articolo 66 del DSA (Digital Services Act) ovvero il regolamento europeo sui servizi digitali.
Cosa può succedere
Ai sensi dell’articolo 74, comma 2, del DSA, la Commissione può imporre sanzioni per informazioni errate, incomplete o fuorvianti in risposta a una richiesta di informazioni. In caso di mancata risposta da parte di X, «la Commissione può decidere di richiedere le informazioni mediante decisione. In questo caso, la mancata risposta entro il termine potrebbe comportare penalità temporanee».
Bruxelles ha designato ufficialmente 19 piattaforme molto grandi – Very Large Online Platforms (VLOPs) – e motori di ricerca molto grandi – Very Large Search Engines (VLSEs) – in quanto superano i 45 milioni di utenti, rappresentando il 10% della popolazione Ue. Queste realtà devono uniformarsi alle norme del DSA dalla fine di Agosto 2023. L’Europa sta indagando anche sul rispetto da parte di X della DSA per quanto riguarda le sue politiche e pratiche in materia di avvisi sui contenuti illegali, gestione dei reclami, valutazione del rischio e misure volte a mitigare i rischi individuati.
Le ricadute sociali
Il possibile contenzioso tra X e l’Ue è assai importante per quanto riguarda il tema del rapporto tra istituzioni e social media, e già sta generando dibattito e perplessità, anche da parte di chi, pur trovandosi su posizioni chiaramente pacifiste, si chiede se l’informazione e la discussione pubblica possano essere regolate a colpi di leggi e vincoli calati dall’alto, senza invece favorire l’alfabetizzazione, il pluralismo, la libera espressione – andando a punire solo quelle condotte palesemente scorrette – così da non istigare, come insegna un ormai noto meccanismo psicologico, un’ulteriore radicalizzazione delle idee.