Innovazione
Il Twitter di Elon Musk non è gratis e non è Apple friendly
Di Giuliana Mastri
Essere di sangue blu, o avere la spunta blu. Il colore che conta è sempre quello, ma nel 21° secolo lo status puoi comprarlo e costa solo 7 dollari al mese. 11 per chi lo fa tramite Apple Store. Le regole le detta Elon Musk, il nuovo patron di Twitter, che dopo un assestamento in azienda pieno di turbolenze e polemiche, sta iniziando a mettere giù le prime coordinate.
Appunto tra i primi passi c’è il ritorno dell’abbonamento premium, proposto a novembre e poi ritirato, si chiama Twitter Blue, e da oggi è di nuovo attivo, con il quale non solo è possibile avere un profilo verificato, ma anche correggere i tweet una volta scritti e cancellarli, caricare video di maggiori dimensioni, avere i propri post in evidenza, ma anche cambiare nome utente, nome visualizzato e foto del profilo (con temporanea perdita della certificazione che tornerà una volta fatti i controlli).
La spunta potrebbe anche avere diversi colori, come grigio e oro. L’esperimento targato Musk parte negli Stati Uniti, in Canada, Australia e Nuova Zelanda. Potenzialmente può estendersi a tutto il mondo.
A quanto pare il magnate d’origine sudafricana sta cercando, almeno in questa prima fase a poche settimane dall’acquisto del social di Cupertino per 44 miliardi, di massimizzare i guadagni e tagliare un po’ di costi. Oltre ai massicci licenziamenti, ha trasformato alcuni uffici in camere d’albergo e venduto arredi della sede. Verso l’azienda amministrata da Tim Cook non ci sarebbe nessun astio particolare, ma la volontà di aggirare la sottoscrizione dell’abbonamento attraverso l’app della Mela, che trattiene una percentuale del 30% sulle sottoscrizioni. A Twitter conviene che l’abbonamento si faccia direttamente sul suo sito.
Musk e Cook si sono chiariti due settimane fa, sedando i rumors che stavano imperversando, secondo cui Apple avrebbe potuto sospendere l’abbonamento in attesa di sviluppi, e dopo che lo stesso Elon Musk aveva accusato la Mela di fare ostruzionismo e di aver ridotto le inserzioni sul social. Illazioni simili erano state dirette a Google. E se la situazione non si fosse sbloccata il capo di Tesla aveva dichiarato che pensava addirittura al lancio di uno smartphone.
Intanto le novità sul mondo dei cinguettii continuano ad arrivare. Pare infatti che l’algoritmo in futuro proporrà tweet consigliati in base alla qualità, anche se l’autore del tweet non è seguito dall’utente.