Innovazione

Su Netflix debutta “Zero Day”. Ma anche nella realtà, siamo impreparati alle cyber minacce

21
Febbraio 2025
Di Ilaria Donatio

Su tutti i telefoni d’America, appare a un certo punto lo stesso inquietante messaggio: “Questo accadrà ancora!”. Inizia così Zero Day che proprio oggi sbarca su Netflix: la miniserie piena di suspense in sei episodi con Robert De Niro, che mescola thriller e politica, giocando sulle debolezze di un sistema sempre più dipendente dalla tecnologia. “Zero day” è infatti il crollo inaspettato di un sistema informatico, per mano di hacker che sfruttano vulnerabilità sconosciute di software o hardware.

Accanto a Lizzy Caplan, Jesse Plemons ed Angela Bassett, De Niro – per la prima volta sul piccolo schermo – veste i panni di un ex Presidente degli Stati Uniti richiamato per portare ordine nel Paese dopo un cyber attacco.

La miniserie
Il plot di “Zero day” è questo: per circa un minuto, tutti i dispositivi elettronici smettono di funzionare, mandando in tilt le linee ferroviarie, metropolitane e aeree, causando decine di migliaia di morti. Il governo, sotto scacco e incapace di identificare il nemico, si rivolge così a Mullen (De Niro) e la Presidente degli Stati Uniti Evelyn Mitchell (Angela Bassett) gli affida il compito di guidare la Commissione “Zero Day” per svelare questo mistero.

Ricca di riferimenti, più o meno celati, alla politica americana degli ultimi anni – un ex Presidente con problemi di lucidità come Joe Biden e una Presidente donna e nera (Kamala Harris, sconfitta però nella realtà da Donald Trump) – la serie vuole anche denunciare la pericolosità di un’estrema destra dilagante, specie negli Usa.

Creata dal co-ideatore di Griselda Eric Newman e Noah Oppenheim (The Thing About Pam), Zero Day è dunque un thriller cospirativo e angosciante – non meno che attualissimo – che vuol far riflettere lo spettatore sullo stato di “salute” della democrazia: l’elemento centrale è il tema della verità e della fiducia e la serie offre uno spunto di riflessione sulla natura della politica e sulla fragilità dei sistemi democratici.

Il significato del titolo 
In informatica, con 0-day (o Zero Day) ci si riferisce dunque a una vulnerabilità nella sicurezza, potenzialmente dannosa per uno specifico sistema e per quelli a esso connessi. Una situazione che mette gli sviluppatori nella condizione di avere a disposizione “zero giorni” per risolverla prima che la minaccia si trasformi in catastrofe.

Dalla finzione alla realtà: il report di Kyndryl e le cyber minacce
L’ultimo IT Readiness report di Kyndryl fotografa il ritardo italiano nella cyber security. Condotto tra 3.200 dirigenti di 25 settori d’industria, dallo studio emerge che l’Italia arranca ancora nella cyber security, in linea per altro con il ritardo del Paese nella digitalizzazione secondo il rapporto DESI europeo.

Secondo lo studio, appena il 20% delle aziende intervistate si sente pronto ad affrontare la gestione delle cyber minacce che provengono alla propria infrastruttura IT dall’esterno. Il dato risulta molto inferiore alla media globale, che invece si attesta al 39%.

Un altro dato mostra che il 94% dei leader segnala la modernizzazione tecnologica come un’alta priorità per le loro aziende. Eppure i dati di Kyndryl Bridge indicano che il 44% delle infrastrutture IT critiche si sta avvicinando alla fine del ciclo di vita. E questo è oltretutto solo un campione.

“L’adozione di soluzioni tecnologiche rappresenta dunque solo l’ultimo passo nel complesso processo di gestione del rischio”, spiega Enrico Morisi, Ict Security Manager, “è quanto mai vero nell’ambito della Information Security che si riferisce ai rischi più sentiti secondo il report”.

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