Innovazione

L’IA entra nel sistema produttivo italiano grazie ai software, le nuove evidenze della ricerca Bocconi per AssoSoftware

19
Marzo 2025
Di Francesco Tedeschi

L’adozione dell’Intelligenza Artificiale (IA) nei software gestionali italiani sta crescendo rapidamente, spinta dall’esigenza di ottimizzare processi e migliorare l’efficienza operativa. Secondo una ricerca di SDA Bocconi per AssoSoftware, il 28% delle aziende ha già integrato soluzioni AI nei propri sistemi, in aumento rispetto al 24% dell’anno precedente, sebbene il ritmo di crescita sembri rallentare.

L’AI trova impiego principalmente nel miglioramento di prodotti e processi (59%), mentre cala l’interesse per tecnologie di interpretazione del linguaggio naturale (dal 49% al 36%) e per la generazione automatica di documenti (dal 53% al 47%). Questo trend suggerisce un focus crescente su applicazioni con un ritorno economico immediato.

Sul fronte degli investimenti, solo l’8% delle aziende non prevede di allocare risorse nell’IA nel prossimo anno. La maggioranza (42%) destinerà fino al 5% del fatturato, mentre il 45% investirà fino al 20%, segnando un incremento rispetto agli anni precedenti. Il sostegno di incentivi statali e finanziamenti europei, in particolare quelli del PNRR, rappresenta un fattore chiave per accelerare questa transizione, ma le imprese devono essere in grado di sfruttarli efficacemente.

Parallelamente, cresce la necessità di formare personale qualificato in IA, data science e sviluppo software. Tuttavia, il divario tra domanda e offerta di competenze rimane una sfida critica. Per colmare questa lacuna, molte aziende adottano strategie differenziate: il 36% sviluppa modelli proprietari, il 39% utilizza modelli pre-addestrati di aziende specializzate, mentre il 24% personalizza modelli open-source. L’obiettivo principale è migliorare l’efficienza operativa (86%), seguito dai benefici economici (54%).

La monetizzazione delle soluzioni IA rappresenta un altro nodo cruciale. Il 52% delle aziende clienti è disposto a pagare per queste funzionalità, mentre il 38% preferisce che siano offerte senza costi aggiuntivi. Inoltre, la gestione dei dati e il rispetto delle normative sulla privacy, come il GDPR, restano questioni centrali per le imprese.

L’IA è destinata a diventare un elemento chiave della competitività aziendale. Nei software gestionali, favorisce l’automazione di processi complessi, l’ottimizzazione delle risorse e un’interazione più efficace con clienti e cittadini. Nella Pubblica Amministrazione, può ridurre la burocrazia e migliorare la trasparenza, mentre nelle imprese private consente decisioni più rapide e informate, con soluzioni AI per la gestione delle risorse umane, la contabilità e il controllo di gestione sempre più diffuse.

Un vantaggio chiave dell’IA è la capacità di analizzare grandi quantità di dati in tempo reale, offrendo insight strategici per le aziende. Tuttavia, l’adozione su larga scala richiede incentivi adeguati e una semplificazione delle procedure burocratiche. Ad esempio, il Piano Transizione 5.0 ha avuto scarso successo: solo il 6,3% dei fondi è stato assegnato, frenato da iter complessi per l’accesso al credito d’imposta.

Per posizionarsi come hub europeo dell’AI, l’Italia deve promuovere un ecosistema favorevole all’innovazione, incentivando investimenti esteri e valorizzando talenti locali. La collaborazione tra aziende, università e istituzioni è essenziale per garantire un impatto duraturo sull’economia e favorire lo sviluppo di soluzioni AI avanzate, accessibili anche alle PMI. Solo attraverso un piano strategico e mirato, il paese potrà cogliere appieno le opportunità offerte dall’Intelligenza Artificiale nei software gestionali.