Innovazione
Sandra Cioffi (CNU): «Rendere la rete un’occasione di crescita»
Di Virginia Caimmi
Dal 2020 alla guida del Consiglio Nazionale degli Utenti CNU, organo istituito presso l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Sandra Cioffi ha il compito di promuovere la tutela dei diritti dei cittadini nell’ambito delle comunicazioni, con particolare attenzione alla protezione dei minori e dei soggetti più vulnerabili. Sotto la sua presidenza, il CNU ha portato avanti numerose iniziative, soprattutto il rafforzamento della sicurezza online per i minori.
Presidente, come vede l’impatto crescente dell’Intelligenza Artificiale sui media e quali sono a suo avviso le modalità per utilizzare questa tecnologia per proteggere i minori online?
«Il nostro compito istituzionale è dare pareri e fare proposte a Governo, Parlamento, AGCOM e altri enti competenti per la tutela dei diritti degli utenti dell’audiovisivo e delle comunicazioni. Inoltre, ci impegniamo nella protezione delle fasce deboli, in particolare i minori, soprattutto in questa era caratterizzata dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie. In quest’era, si tratta di una sfida cruciale in cui l’IA può e deve svolgere un ruolo significativo. Gli algoritmi, infatti, possono avere molteplici funzioni di monitoraggio, di controllo, di protezione anche dei dati personali. Tutto ciò è possibile se i sistemi di IA venissero utilizzati anche con l’obiettivo di rendere la rete un’occasione di crescita, in particolar modo per i minori. Fondamentale in ogni caso che queste tecnologie siano utilizzate in tutti gli ambiti in modo etico e responsabile».
Ritiene che l’IA possa stimolare un ambiente sicuro ed educativo?
«L’IA può essere utile anche per identificare comportamenti sospetti, come per esempio i tentativi di adescamento o per prevenire l’accesso a materiali nocivi. Potrebbe essere utilizzata, ad esempio, per creare un apprendimento personalizzato che tenga conto delle necessità individuali di ciascun minore. I tutor virtuali, infatti, potrebbero addirittura essere in grado di rispondere alle domande dei minori, creando feedback immediati. Inoltre, IA potrebbe essere uno strumento utile per la promozione di un ambiente più sicuro per i minori attraverso un filtraggio dei contenuti che sia in grado di prevenire per esempio il bullismo o l’incitamento all’odio. Tutto ciò per favorire un ambiente digitale più sano che permetta anche ai genitori di intervenire eventualmente in tempo».
In occasione dell’ultimo Safer Internet Day ha dichiarato quanto sia indispensabile costruire una rete comune contro i rischi del mondo digitale. Sicurezza e consapevolezza sono davvero la sfida da affrontare per raccogliere le opportunità offerte dall’IA?
«È vero, ho dichiarato più volte quanto sia necessario “una rete comune” per affrontare i rischi del mondo digitale. Tra le sfide da affrontare c’è certamente quella legata a garantire una maggiore sicurezza ma anche sempre maggiore consapevolezza, non solo da parte dei minori ma anche degli adulti di riferimento, e non solo sui rischi ma anche sulle opportunità della rete. E tra queste opportunità c’è quella offerta dall’IA che potrebbe essere anche un utile strumento di formazione».
La tutela minori online è ancora considerata una priorità nell’agenda politica internazionale? Quali opportunità sono scaturite dalla Presidenza italiana del G7 in questo ambito?
«Sotto la presidenza italiana del G7, la tutela dei minori online ha ricevuto un’attenzione significativa ed è considerata ormai una priorità nell’agenda politica internazionale in quanto strettamente legata alla costruzione di un ambiente globale digitale sicuro ed inclusivo. La crescente esposizione dei bambini e degli adolescenti ad internet ha reso necessario affrontare le minacce digitali, come il cyberbullismo, l’adescamento online e la protezione dei dati, con un approccio coordinato a livello internazionale. È auspicabile, dunque, una sempre maggiore cooperazione sovranazionale, tenuto anche conto della transnazionalità della rete. L’Italia in tale ambito è molto attiva, con un grande impegno di AGCOM con il quale CNU è in grande sinergia. Vorrei ricordare, tra l’altro, che il Presidente Giacomo Lasorella è stato confermato alla guida dei regolatori Ue sull’audiovisivo (Erga), e AGCOM nominata coordinatore dei servizi digitali, in attuazione di quanto previsto dal testo del DSA (Digital Service Act)».
Ritiene che formazione continua ed educazione digitale siano strumenti imprescindibili per il raggiungimento di obiettivi ambiziosi?
«Assolutamente sì, la formazione continua e l’educazione digitale sono essenziali per proteggere i diritti degli utenti e dei consumatori nel mondo digitale, specialmente perché esso permea ogni aspetto della quotidianità. L’educazione digitale deve essere però rivolta a tutte le fasce d’età ed è fondamentale per fornire agli utenti gli strumenti necessari a navigare in modo sicuro, protetto e consapevole. Significativo, a tal proposito, l’istituzione di un Tavolo permanente sull’alfabetizzazione digitale da parte di Agcom di cui fa parte il CNU».
Quali le sfide e i prossimi obiettivi della sua Presidenza?
«Uno dei nostri obiettivi primari, tenuto anche conto della composizione del CNU, sarà quello di incrementare e rafforzare sempre di più il nostro ruolo di dare pareri e fare proposte ad Agcom ed alle Istituzioni e agli organismi di competenza. Sono convinta che quanto più riusciremo ad adempiere a tale ruolo istituzionale, tanto più gli utenti e consumatori nel mondo dell’audiovisivo e delle comunicazioni avranno specifiche tutele. Necessario, quindi, da parte nostra stimolare anche il raccordo interistituzionale con tutti i soggetti protagonisti di tale rapido processo di digitalizzazione in atto».