Innovazione

Regioni: inclusione e uguaglianza al centro delle transizioni digitale e green

22
Ottobre 2024
Di Virginia Caimmi

Si è concluso oggi a Bari il terzo Festival delle Regioni e delle Province autonome, dedicato quest’anno al tema “La regione del futuro tra digitale e green: quali competenze per azzerare le distanze?”. Ad inaugurare la due giorni, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che ha evidenziato come le transizioni ecologica e digitale debbano coinvolgere l’intera società per avere successo. “Le transizioni potranno riuscire solo se verranno concepite e attuate coinvolgendo cittadini, associazioni e la società civile. Il valore di riferimento non può che essere l’uguaglianza e la riduzione dei divari sociali ed economici“. Mattarella ha sottolineato il rischio che la rivoluzione digitale possa ampliare il divario esistente: “Lo sviluppo delle tecnologie può ridurre il divario digitale o accrescerlo, dipenderà dalle scelte che sapremo fare. Porre l’intelligenza artificiale al servizio dei più deboli è la sfida che dobbiamo affrontare”. Il Presidente ha concluso il suo intervento con un appello alla responsabilità comune, auspicando che le nuove tecnologie diventino strumenti di coesione sociale.

Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, ha ribadito l’importanza di coordinare le diversità territoriali per affrontare le sfide tecnologiche e sociali. “Dobbiamo valorizzare le magnifiche diversità del nostro Paese, usando le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, per azzerare le distanze“. Fedriga ha toccato anche i limiti dell’attuale regolamentazione europea sull’intelligenza artificiale, evidenziando la necessità di regole efficaci. Riprendendo l’intervento del ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha sottolineato come l’intelligenza artificiale trovi applicazione nella medicina predittiva, con benefici sia per la salute della popolazione che per la sostenibilità del sistema sanitario. Tuttavia, ha riconosciuto le difficoltà nell’introduzione di queste innovazioni nella Pubblica Amministrazione, bloccata da prassi consolidate. Sulla stessa lunghezza d’onda, il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci ha illustrato l’uso dell’IA per la gestione dei rischi climatici, come le alluvioni, attraverso simulazioni e sistemi di allerta tempestiva.

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano nel suo intervento ha presentato il Piano Mattei, il progetto di collaborazione con gli Stati africani che coinvolge le Regioni italiane. “Il Piano è il modo italiano di impostare una relazione paritaria con l’Africa su progetti comuni legati alla transizione ecologica e digitale”. Mantovano ha evidenziato accordi strategici con paesi come Egitto, Libia e Tunisia per l’approvvigionamento di risorse critiche e per la creazione di un hub di intelligenza artificiale. Nel campo dell’innovazione tecnologica, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha richiamato l’importanza delle nuove tecnologie nel settore agricolo, affermando che l’Italia deve svolgere un ruolo guida: “L’agricoltura 4.0” e “5.0, grazie all’intelligenza artificiale, può rappresentare un motore per lo sviluppo e l’innovazione”. Anche la ministra del Lavoro Elvira Calderone ha posto l’accento sulle transizioni lavorative: “C’è un’attenzione per chi fa lavori manuali e soprattutto per la riqualificazione di tanti settori produttivi e tante attività che saranno interessate dalle tante transizioni che oggi interessano il nostro mondo del lavoro alla luce degli impatti dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro. Stiamo migliorando la piattaforma di incrocio tra domanda e offerta di lavoro, con un’apertura verso disoccupati e imprese. Questo vuol dire ampliare la platea, utilizzare meglio gli strumenti e anche l’intelligenza artificiale per capire quello che il futuro ci chiederà”.

Anche il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo ha evidenziato la necessità di attrarre giovani con competenze tecniche all’interno della PA, soprattutto in un contesto di accelerazione tecnologica: “Viviamo un’epoca di grandi trasformazioni, soprattutto di tipo culturale. I nostri giovani cercano organizzazioni in cui hanno la possibilità di crescere, di essere formati, di acquisire responsabilità. Occorre favorire la possibilità per i giovani che terminano gli studi negli ITS di entrare nelle PA per accelerare l’acquisizione di competenze tecniche specializzate e garantire così risposte concrete alle mutevoli esigenze di oggi, prima fra tutte quella dell’innovazione digitale”.

Nel dibattito sul ruolo delle Regioni nell’uso dell’intelligenza artificiale, il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, ha sottolineato come questa tecnologia possa essere utile per affrontare la carenza di manodopera e migliorare l’efficienza delle pubbliche amministrazioni. E se l’assessore ai Sistemi Informativi del Friuli Venezia Giulia, Sebastiano Callari, ha portato un esempio concreto, spiegando come l’IA abbia reso più efficiente il rilevamento di siti con amianto, riducendo drasticamente i costi, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha definito l’IA una grande opportunità per la gestione amministrativa e ha invitato le altre Regioni a lavorare insieme su una base dati condivisa, per sfruttare al meglio queste tecnologie. Sull’uso strategico dell’IA si è espresso anche Luciano Caveri, assessore della Valle d’Aosta, sottolineando il ruolo centrale della transizione digitale per i territori alpini in relazione ai cambiamenti climatici. “Il grande avversario oggi dell’intelligenza artificiale – ha concluso Caveri – è l’authority che si occupa del trattamento dei dati. Perché noi, per esempio, in Valle d’Aosta abbiamo un progetto molto interessante in corso sulla medicina predittiva, cioè il controllo dei genomi, che dovrebbe consentire di anticipare le malattie, di capire come comportarsi nella propria vita oppure ci sono sul fascicolo sanitario delle idee molto interessanti, ma bisogna evitare che al regolamento europeo si sommino anche degli obblighi che poi in qualche maniera blocchino il funzionamento dell’intelligenza artificiale“.

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha espresso scetticismo verso l’eccessiva burocrazia che ostacola l’innovazione: “L’Italia è un paese che vive ancora di corporazione, siamo all’anno mille”, ha affermato, “la foto dell’Italia è che affondiamo in una palude burocratica senza limiti“. Cita Einaudi, Parmenide, Einstein rivolgendosi ai giovani in platea per spiegare come prima bastavano poche parole, una sola pagina per cambiare le cose, e aggiunge: “In Italia non si cambia nulla, è evidente che riusciremo a neutralizzare anche l’intelligenza artificiale“. Donatella Tesei, presidente dell’Umbria, ha infine sottolineato l’importanza della governance dei dati: “L’IA è una grande opportunità, ma il tema principale è la gestione dei dati, soprattutto per le nostre piccole e medie imprese”.

L’importanza della trasformazione digitale è stata dunque il filo conduttore del Festival delle Regioni, dove è emersa chiaramente la consapevolezza che solo attraverso l’innovazione tecnologica, guidata da valori condivisi come l’uguaglianza e la coesione sociale, sarà possibile affrontare con successo le sfide del futuro. L’uso dell’intelligenza artificiale, in particolare, è stato indicato come uno strumento chiave non solo per migliorare l’efficienza delle amministrazioni e dei servizi, ma anche per ridurre i divari territoriali, favorendo uno sviluppo più equo e sostenibile in tutte le regioni del Paese.