Innovazione
Pnrr, ecco i piani per i facilitatori digitali in città. Due milioni i cittadini da formare
Di Giampiero Cinelli
Portare le competenze digitali un po’ ovunque in Italia. Da tempo se ne parla, ora con il Pnrr questo proposito rientra nella Missione 1 del Piano. L’opera da realizzare attraverso una rete di sportelli in cui interfacciarsi con i “facilitatori digitali”. Il personale potrà occuparsi di creare l’identità digitale – lo Spid –, dell’accesso all’anagrafe online, di introdurre all’App Io, all’applicazione PagoPA, al fascicolo sanitario elettronico o anche semplicemente a far prendere familiarità con l’home banking e gli acquisti online. Tutto fa parte del progetto Italia Digitale 2026, il bando del Servizio Civile Digitale è rivolto a 2.160 giovani tra i 18 e i 28 anni, è stato pubblicato circa un anno fa ma ora entra nel vivo con la firma dei piani operativi da parte delle Regioni. I punti cittadini saranno ad esempio nei municipi, nelle associazioni, nelle sedi delle municipalizzate.
Ci credeva l’ex ministro della Transizione tecnologica e digitale Vittorio Colao che ha avviato il percorso, consapevole della necessità di colmare il gap di abilità tecnologiche dell’Italia, dove solo il 46% della popolazione possiede le skills di base, a fronte di una media europea del 54%. Entro il 2026 si punta a formare 2 milioni di cittadini.
«Con la firma dei Piani operativi da parte di tutte le Regioni entriamo nel vivo di un progetto fondamentale per la digitalizzazione del paese – spiega Alessio Butti, sottosegretario con delega all’Innovazione tecnologica –. Grazie alle risorse del Pnrr, che per questa misura mette a disposizione 135 milioni di euro, l’obiettivo è creare 3.000 presìdi in tutta Italia, sia fisici che itineranti, per diffondere la cultura digitale, contrastare il digital divide e favorire l’inclusione delle categorie più fragili. Dall’utilizzo dell’App IO all’Anagrafe digitale, ma anche gli adempimenti fiscali. Grazie al lavoro dei facilitatori puntiamo ad aumentare le competenze digitali di base entro il 2026».
Intanto già i primi movimenti, con la Regione Toscana che a fine maggio ha approvato l’avviso ai Comuni, alle unioni di Comuni, province e città metropolitana di Firenze per i finanziamenti ai centri di facilitazione digitale. 5 milioni per 169 sportelli, che possono coprire un’utenza di 136.000 persone.