Innovazione

Nvidia, Biden: niente chip in Cina

26
Ottobre 2023
Di Giampiero Cinelli

Il Governo statunitense ha ordinato all’azienda produttrice di chip Nvidia di bloccare le esportazioni dei suoi prodotti verso la Cina, Iran e Russia. L’ordine era stato emesso il 17 ottobre e avrebbe previsto 30 giorni di tempo per procedere con l’adeguamento, tuttavia l’impresa sostiene che Washington abbia imposto di accelerare i tempi, troncando immediatamente l’invio di merce.

Un altro capitolo della “guerra dei chip“, anche questa una dimensione su cui tornano a confliggere palesemente le grandi potenze del globo. Perché proprio i chip? Perché oggi sono strategici per un’economia, determinando la forza di una nazione, anche sul piano bellico, e potendo costituire, indirettamente, un bagaglio di informazioni relative alla nazione che li produce. C’è poi un altro punto, quello relativo all’intelligenza artificiale. Il giro di vite americano serve a impedire a Pechino di fare passi avanti sullo sviluppo dell’AI.

Il blocco, stando alle dichiarazioni dei manager di Nvidia dovrebbe essere attivo già da lunedì 23. Nell’azienda non si aspettavano un’accelerazione tale e questo non lascia a cuor leggero, visto che molti strumenti erano stati pensati per il mercato cinese, che in questo settore è dominato da Nvidia, con una quota di mercato superiore al 90%. Dopo il divieto di vendita dell’H100, il processore di Nvidia più avanzato per l’intelligenza artificiale, le aziende cinesi avevano però potuto continuare a comprarne una versione leggermente meno sofisticata, l’H800 o l’A800. Ora, anche quest’ultimi chip saranno banditi. Le nuove norme potrebbero colpire anche le esportazioni di Intel e Amd, i cui titoli, nel premercato hanno perso terreno una settimana fa. Altre norme potrebbero limitare l’esportazione in Cina di aziende del settore dei semiconduttori come Applied Materials, Lam e Kla.

L’obiettivo di Washington è impedire alla Cina di fare progressi nell’intelligenza artificiale e di usarli in campo militare, ha dichiarato la segretaria al Commercio Gina Raimondo secondo quanto riportato dalla Cnbc. Attualmente gli altri chip Nvidia vietati per l’export sono l’A100, l’H100 e L40S.

La situazione potrebbe comunque giovare a Huawei, per cui ora si aprono nuove possibilità. Gli esperti ritengono che i chip Huawei sull’intelligenza artificiale siano buoni ma ancora non al livello di quelli di Nvidia.

«Questa mossa degli Stati Uniti, secondo me, sta effettivamente facendo un enorme regalo ai chip Ascend di Huawei – ha detto Jiang Yifan, capo analista del provider finanziario Guotai Junan Securities in un post sul suo account Weibo sui social media –. Questa opportunità, tuttavia, comporta diverse sfide. Molti progetti di intelligenza artificiale all’avanguardia sono realizzati con CUDA, una popolare architettura di programmazione di cui Nvidia è stata pioniera, che a sua volta ha dato origine a un enorme ecosistema globale che è diventato in grado di addestrare modelli di intelligenza artificiale altamente sofisticati come GPT-4 di OpenAI».

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