Innovazione

Le cabine telefoniche rinascono

02
Ottobre 2023
Di Giampiero Cinelli

Le cabine telefoniche suscitano nostalgia e fascinazione retrò un po’ a tutti. Bello sapere che non dovremo più immaginarcele come un oggetto evocativo ma ormai morto. Anzi queste strutture rivivranno, in veste tutta nuova e moderna, con il progetto di Tim delle cabine telefoniche digitali.

Il piano è già avviato e le prime stazioni digitali compariranno a Milano. Dove si prevedono 450 unità. L’iniziativa si estenderà successivamente in altre 13 principali città italiane per un totale di circa 2.500 cabine. L’idea è quella di fornire all’utente chiamate gratis, ricariche per smartphone e tablet, supporto al turismo e alla cultura, ma anche servizi digitali e di pagamento, oltre che l’opzione Women+, per permettere alle donne di segnalare possibili pericoli rilevati sul loro tragitto. Importante il fatto che le nuove cabine saranno anche pensate per adattarsi ai disabili.

«Nello sviluppo della nuova cabina digitale Tim ci siamo basati sui principi che da sempre caratterizzano il nostro rapporto con la città: creare valore per la comunità in termini di pubblica utilità, innovazione e sicurezza, attraverso soluzioni tecnologicamente avanzate, totalmente integrate con il tessuto urbano», ha detto Gianluca De Marchi, Amministratore Delegato di Urban Vision.

Ci si chiede se le cabine di nuova generazione conserveranno qualche elemento stilistico di quelle vecchie. Le italiane, classicamente cilindriche in vetro e metallo, cominciarono a vedersi nel 1952. La prima a Piazza San Babila a Milano, dove già si sa che verrà messa quella moderna. La massima diffusione si raggiunse negli anni ’70, d’obbligo erano i gettoni, non raramente se ne ottenevano di falsi per non pagare la comunicazione, l’ultimo gettone prodotto dovrebbe risalire al 2001. Poi l’era delle schede telefoniche. La dismissione delle cabine nei primi anni del 2000. Ma alcune, senza il telefono dentro, ancora si vedono da qualche parte. Contribuendo, forse, all’attuale visione di dargli una seconda vita. Se potranno contribuire a una maggiore sicurezza anche sul lato della violenza di genere, sarà stata una scelta assai lungimirante.