Innovazione
La sfida tra big tech si gioca nel chatbot. Google risponde a Microsoft
Di Giampiero Cinelli
Stiamo entrando nell’era dell’intelligenza artificiale. C’è chi è entusiasta, chi ne ha timore, ma di certo se i colossi del Tech si muovono, non possiamo che quantomeno prepararci a questo futuro. Dopo che ChatGPT ha scioccato il mondo, pare che non tarderà ad arrivare la risposta di Google. A Mountain View hanno annunciato Bard, un software basato su AI che pare essere molto simile al chatbot che Microsoft ha spinto con 10 miliardi di dollari.
La notizia è trapelata grazie a un post del Ceo di Google Sundar Pichai, che ha spiegato come sia «un momento davvero entusiasmante per lavorare su queste tecnologie, grazie alle quali possiamo tradurre importanti ricerche e scoperte scientifiche in prodotti che aiutano veramente le persone. Abbiamo lavorato a un servizio sperimentale di IA conversazionale, alimentato da LaMDA, che abbiamo chiamato Bard. E oggi facciamo un ulteriore passo avanti aprendo l’accesso a un gruppo di tester di fiducia, prima di renderlo più ampiamente disponibile al pubblico nelle prossime settimane».
Con Bard – fa sapere Pichai – Google vuole «combinare la vastità della conoscenza mondiale con l’intelligenza, la potenza e la creatività dei nostri grandi modelli linguistici». Bard «utilizza le informazioni presenti sul Web per fornire risposte aggiornate e di alta qualità. Può essere uno strumento per la creatività e un trampolino di lancio per la curiosità: per esempio, aiutando a spiegare a un bambino o una bambina di 9 anni le nuove scoperte fatte grazie al telescopio spaziale James Webb della NASA, o per saperne di più sui migliori attaccanti di calcio in questo momento, o per ottenere consigli su come migliorare le proprie competenze».
Il chatbot di Google sarà inizialmente accessibile solo da alcuni utenti selezionati. Poi diventerà progressivamente un prodotto B2C. Soprattutto, sarà integrata nel motore di ricerca Google Search, che con oltre il 90% del mercato rimane quello più utilizzato al mondo. Forse per Google è troppo presto? L’annuncio così tempestivo è sembrato riflettere anche l’esigenza di stare dietro alla concorrenza riaffermando la leadership che molti utenti percepiscono riguardo a Google, posizione probabilmente sancita dagli oltre 200 miliardi di dollari di revenue annuali. Il fatto che per la società di Mountain View l’Intelligenza dell’AI sarà associata al motore di ricerca è sicuramente un fattore che stimola molto interesse, avendo tra l’altro Google Search in media 10 miliardi di ricerche al giorno. La partita è iniziata. E si farà sempre più avvincente. Uno scenario diverso è possibile solo nel caso in cui la febbre dell’Intelligenza Artificiale dovesse scendere.