Innovazione

Intelligenza Artificiale, ecco il documento della strategia italiana

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Luglio 2024
Di Giampiero Cinelli

La strategia italiana per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026 è stata messa nero su bianco. Pubblicata in un documento di cui The Watcher Post è in possesso e pubblica a margine dell’articolo. Al documento ha lavorato un Comitato di esperti coadiuvato dalla Segreteria Tecnica istituita presso l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), con il contributo del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri delegato all’innovazione Alessio Butti.

Il team
Il Comitato è coordinato dal professore di informatica Gianluigi Greco dell’Università della Calabria e presidente di AIxIA, composto dai membri Viviana Acquaviva, Paolo Benanti, Guido Boella, Marco Camisani Calzolari, Virginio Cantoni, Maria Chiara Carrozza, Rita Cucchiara, Agostino La Bella, Silvestro Micera, Giuliano Noci, Edoardo Carlo Raffiotta, Ranieri Razzante e Antonio Teti.

I presupposti
Dopo l’AI Act dell’Unione Europea l’Italia aveva già iniziato a interpretare secondo le sue caratteristiche ed esigenze la normativa e in questo testo, dopo le premesse, vengono posti i principali obiettivi. Spicca la volontà di potenziare imprese e startup, ma anche di migliorare i processi della pubblica amministrazione, con attenzione particolare all’ambito sociosanitario, e della ricerca. La strategia va poi monitorata e c’è un capitolo a ciò dedicato, oltre alla parte relativa alla formazione stessa che va implementata.

I rischi
Tra i rischi individuati dagli esperti, da evitare, c’è l’omogeneizzazione dei processi, l’iper-regolamentazione o l’inefficacia, senza dimenticare le azioni organiche da fare per proteggere la popolazione più fragile dai rischi dell’IA, con programmi sistemici, intensi, fruibili ovunque e non estemporanei. Servono poi più infrastrutture apposite e si fa riferimento anche a una Fondazione per l’Intelligenza artificiale che aiuti a concentrare gli sforzi.

Gli obiettivi

Ricerca: per quanto riguarda la ricerca, il piano prevde il consolidamento dell’ecosistema italiano della ricerca; trattenere e attrarre talenti; progetti interdisciplinari per il benessere sociale; Ricerca fondazionale e blue-sky per l’IA di prossima generazione; potenziamento delle collaborazioni internazionali.

Pubblica Amministrazione: la Pa avrà bisogno di linee guida per adottare l’IA; linee guida per il procurement; linee guida per creazione di App, semplificazione per utenti e imprese; efficientamento; linea tra scuole e Pa in chiave intelligenza artificiale.

Imprese: facilitatori nelle imprese; sostegno allo sviluppo; laboratori per lo sviluppo; sviluppo di start-up; Servizi per aziende Ict su IA.

Formazione: nella scuola percorsi di avvicinamento all’IA, mobilità per la formazione sull’IA; didattica diffusa sull’IA nei corsi di laurea universitari; potenziamento del dottorato in IA; upskilling e reskilling in IA; Educazione allo strumento; Corsi ITS sull’IA.

Il documento specifica poi le modalità e i parametri per l’attività di monitoraggio dei risultati nelle aree descritte e preannuncia che spetta al pubblico definire un’agenzia ad hoc per fare da regolatore. Gli esperti fanno riferimento a un’Agenzia di Vigilanza italiana, la quale dovrà collaborare stabilmente e stilare protocolli con l’Agenzia nazionale per la Cyber-Security (ACN).