Innovazione

Intelligenza artificiale, anche Amazon ci crede

27
Luglio 2023
Di Giampiero Cinelli

Gli utenti auspicano un intelligenza artificiale generativa che sia “democratica” e utile all’uomo, senza trovarsi scavalcati dalla potenza di questa tecnologia. Tutti i più importanti imprenditori ne parlano, Amazon ci sta già provando, mettendo in campo dei prototipi e fornendo dei programmi, che poi daranno vita ad altri software specifici per il campo e il tipo di azienda in cui dovranno operare.

Proprio secondo tale logica, Jeff Bezos sta facendo provare ai suoi dipendenti un modello di IA sul modello chatbot (simile a ChatGPT), così da capire se può davvero risolvere problemi ai lavoratori di Amazon e stabilire come lo strumento dovrà evolversi, per essere messo a disposizione di altre aziende.

I sistemi disponibili rientrano nel comparto degli Aws (Amazon Web Services). Questi software saranno accessibili in cloud, continuando ad imparare grazie al contributo dei programmatori e delle aziende che li utilizzano, al fine di plasmarli con le informazioni che gli forniscono.

Nell’ultimo summit di Aws del 26 luglio, l’azienda guidata da Bezos ha svelato che altri prodotti di intelligenza artificiale stanno per arrivare, ma soprattutto ha spiegato che metterà a disposizione di chi vorrà sistemi come Claude 2, implementato dalla società Antropic, e Stable Diffusion XL 1.0, fornito dalla Stability AI. Rispettivamente, si tratta per il primo di uno strumento basato sull’ultimo modello linguistico umano LLM, mentre il secondo è in grado di riprodurre immagini. Questi sistemi appunto saranno di ausilio agli utenti per arrivare al tool che a loro serve.

Poi l’incontro ha fornito aggiornamenti su QuickSight, utile nella creazione di grafici e approfondimenti rivolti al business, di supporto a chi lavora nelle corporations. Specialmente QuickSight è pensato per rivaleggiare apertamente con Microsoft e Google. Prosegue anche il lavoro sui dispositivi dedicati al settore sanitario – Aws Healthscribe – e l’obiettivo è renderli quanto più disponibili ai medici per un uso quotidiano.

I modelli che Amazon vuole offrire intendono basarsi su un’attitudine il più possibile conversazionale, aiutando l’utente a ottenere quello di cui ha bisogno e contemporaneamente far migliorare la macchina, secondo modalità che riflettano la fluidità delle interazioni. Per farlo bisogna investire sulle strutture di linguaggio e per questo ci si è rivolti a Nvidia, che ha elaborato H100, il sistema necessario a creare e addestrare i modelli di machine learning (ML). Questi sistemi sono in grado di assicurare tempi di formazione fino a sei volte più rapidi rispetto al modello precedente e ridurre fino al 40% i costi di formazione, secondo Amazon.

La società di Bezos consente ai clienti di utilizzare l’H100 di Nvidia per l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale. Questa mossa mira a invogliare più clienti a gestire le proprie applicazioni di IA nei data center Aws piuttosto che con le realtà concorrenti.

Articoli Correlati

di Alessandro Caruso | 23 Novembre 2024

Elezioni, nomine e sentenze