Innovazione
Il G7 per un’Intelligenza Artificiale più etica
Di Daniele Bernardi
Questa domenica ci saranno le Elezioni Politiche 2022 in Italia e mai come quest’anno la campagna elettorale si è disputata sui social network. Il segretario della Lega Matteo Salvini ha scelto le dirette del social cinese Tik Tok perfino per l’evento finale di chiusura. Ovviamente, una campagna molto social, se da un lato ha importanti vantaggi come l’economicità e la capacità di raggiungere facilmente vasti pubblici, dall’altro ha anche numerosi rischi e pericoli. Costituiscono un caso studio in tal senso le elezioni del 2016, la vittoria di Donald Trump in America e del fronte pro-leave nel referendum sulla Brexit, le cui sorti sono state senz’altro influenzate dal ruolo di Cambridge Analytics, società di analisi dei dati online, e da Facebook, che ha fornito quei dati.
Ebbene, questa volta, consci dei precedenti, il Garante per la Privacy e la Protezione dei Dati Personali italiano ha prevetivamente contattato META, società proprietaria delle piattaforme social Instagram e Facebook, per chiedere informazioni circa il ruolo svolto in questa campagna elettorale in vista del voto del 25 settembre. La risposta dell’azienda americana non si è fatta attendere e ha manifestato il proprio interesse a collaborare con agenzie di fact-checking e diffondere solo e unicamente contenuti che corrispondano alla verità.
L’utilizzo dei dati personali è un tema molto importante, soprattutto quando questi dati vengono dati in pasto ad algoritmi di intelligenza artificiale (come appunto nei casi di Cambridge Analytics). È per questo che circa due settimane fa, durante le riunioni dei Ministri per la digitalizzazione dei paesi del G7, attualmente presieduto dalla Germania, il 7 e l’8 settembre si è tenuto anche l’incontro delle Autorità per la Protezione dei Dati e della Privacy delle sette potenze.
Il tema dell’incontro era appunto “Flusso Libero di Dati con Fiducia”. L’obiettivo era discutere e confrontarsi sugli sviluppi del contesto digitale e sulle tecnologie di gestione e trasferimento dati. Le altre tematiche all’ordine del giorno sono state gli strumenti per il trasferimento internazionale di dati; le tecnologie di miglioramento della privacy (PET); gli standard di anonimizzazione; il rafforzamento del principio di minimizzazione dei dati (ovvero contro la sorveglianza commerciale) e il ruolo delle Autorità di protezione dati nella definizione e nella promozione di un modello etico e culturale per la governance dell’Intelligenza Artificiale.
Per l’Italia ha partecipato la Vicepresidente del GPDP Ginevra Cerrina Feroni, la quale, con un comunicato stampa rilasciato sul sito, ha manifestato l’intenzione dell’Autorità italiana di rifiutare “l’uso indiscriminato dell’IA applicata ai dati personali che porti a forme di sorveglianza massiva con l’evidente scopo di controllare e manipolare i comportamenti degli individui a partire dai dati personali, raccolti, analizzati e incrociati in grandi quantità, varietà e velocità”. Dunque, rifiutarsi di utilizzare l’IA per la raccolta massiccia di dati e assicurarsi che qualsiasi IA messa in funzione rispetti pienamente i trattati, la Carta e il diritto derivato dell’UE.
Quest’incontro è terminato ma il cammino è ancora lungo. L’iniziativa delle scorse settimane costituisce la prima pietra per la costruzione di una nuova governance, più etica e vicina al consumatore, circa l’impiego di IA nella gestione dei dati personali. Il tutto in attesa del prossimo incontro che si terrà nel 2023, questa volta sotto la presidenza giapponese. Non resta che aspettare e sperare in ulteriori sviluppi.