Innovazione

G7 Industria, Urso: “Innovazione e IA per PMI e Piano Mattei, ma serve regolamentazione comune”

10
Ottobre 2024
Di Gianluca Lambiase

Intelligenza artificiale a supporto delle PMI e per lo sviluppo dei paesi africani e il rafforzamento della cooperazione nella ricerca sui semiconduttori. Sono questi i tre punti attorno ai quali hanno lavorato le delegazioni del G7 Industria riunite oggi a Palazzo Brancaccio a Roma.

“Il G7 non è un esercizio verbale, è uno strumento che ci deve permettere di cooperare in modo continuativo sugli obiettivi che vogliamo raggiungere” ha dichiarato nella conferenza stampa finale il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. “La giornata di oggi si è svolta in tre sessioni di lavoro che hanno dato seguito a quanto fatto dai nostri staff in questi mesi e richiamato anche dai leader a Borgo Egnazia”.

“La ministeriale di oggi, la seconda dopo Verona, è stata un’occasione di concretezza e pragmatismo. La questione dell’industria e delle nuove tecnologie è particolarmente sfidante e urgente e con questa riunione abbiamo tratto le conclusioni di tutto quello che abbiamo fatto in questi mesi prima di passare idealmente il testimone al Canada che avrà la presidenza il prossimo anno”.

In rappresentanza dei Paesi del G7, hanno preso parte al vertice di Roma Marc Ferracci, neo Ministro dell’Industria francese, Peter Kyle, Segretario di Stato per la Scienza, Innovazione e Tecnologia del Regno Unito, Francis Bilodeau, Viceministro canadese per l’Innovazione, Scienza e Industria, Udo Philipp, Sottosegretario all’Economia e alla Protezione climatica della Germania, e una delegazione governativa giapponese. Con loro la vicepresidente esecutiva della Commissione Europea, Margrethe Vestager e il Segretario al Commercio degli Stati Uniti d’America Gina Raimondo.

L’AI Hub per l’Africa, dal 2025 in Italia
“L’Africa è una priorità dell’Europa e dell’occidente, come dimostrato dal Piano Mattei” ha proseguito il ministro Urso. “Occorre rafforzare la cooperazione tra i paesi del G7 e l’Africa per integrare sempre più l’IA nei processi produttivi, sostenendo iniziative d’impresa nel continente attraverso l’AI Hub per lo Sviluppo Sostenibile. Parliamo di un’iniziativa pionieristica che fa perno sul settore privato e sulle progettualità interessanti per il mercato e che mira a rafforzare gli ecosistemi locali di Intelligenza Artificiale nei Paesi africani in settori chiave come agricoltura, sanità, infrastrutture, istruzione, formazione, acqua ed energia”.

L’Hub avrà l’obiettivo di promuovere partnership strategiche al fine di stimolare l’innovazione e rafforzare gli ecosistemi locali di IA per creare nuove opportunità di crescita industriale, progresso tecnologico e sviluppo sociale.

“A questo progetto hanno già espresso intenzione di lavorare oltre 100 soggetti, tra cui Google, Microsoft e OpenAI” ha proseguito il ministro Urso. “L’hub aprirà ufficialmente nel 2025 e avrà sede in Italia. Nel corso della sessione di oggi sono intervenute anche 4 startup africane che hanno avuto l’occasione di dialogare direttamente con le delegazioni”.

Semiconduttori e nuove sfide globali
Portare avanti la ricerca sui chips affinché siano sempre più efficienti dal punto di vista energetico e sostenibile ed elaborare criteri comuni per far sì che la loro produzione avvenga in luoghi sicuri è stato il tema che ha fatto da perno alla seconda sessione dei lavori.

“Le criticità che riscontriamo nelle catene del valore – e soprattutto gli effetti delle politiche e pratiche non di mercato – sono tali che solo una risposta coordinata può avere effetto e rendere le nostre catene di approvvigionamento effettivamente resilienti e sicure” ha spiegato il ministro Urso. “Il contesto geopolitico è in continua evoluzione e la parola chiave è agire subito e farlo insieme, bene e nella stessa direzione. E’ utile, inoltre, stabilire un meccanismo di scambio di informazioni in caso di crisi, come accaduto durante la pandemia. Possiamo dirci soddisfatti del lavoro comune fatto su questa materia e anche del fatto che il Canada abbia manifestato l’intenzione di continuare su questo lavoro”.

Intelligenza Artificiale per le Piccole e medie imprese
“Questo governo ritiene che il ruolo svolto dalle imprese vada incentivato e supportato. Ci siamo interrogati su come trasferire le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale nei processi produttivi delle micro, piccole e medie imprese, parte essenziale del sistema Italia e del sistema produttivo di gran parte dei paesi del G7” ha spiegato Urso. “Il cambiamento in atto nei processi produttivi dobbiamo abbracciarlo; abbiamo la responsabilità di accompagnarlo, consapevoli delle sfide e delle potenzialità. Non possiamo correre il rischio che l’accelerazione tecnologica in atto lasci indietro le micro, piccole e medie imprese. È una sfida economica, sociale e una responsabilità politica”.

In quest’ottica corso della terza sessione di lavori del G7 Industria è stato presentato il Rapporto che contribuisce a comprendere come l’Intelligenza Artificiale possa essere utilizzata al meglio dalle imprese per ottimizzare i processi aziendali, analizzando anche i possibili ostacoli e i rischi correlati.

Collegato da remoto è intervenuto il ministro dell’Innovazione, Scienza e Industria canadese, François-Philippe Champagne, che ha sottolineato come l’IA rappresenti un cambiamento epocale trasformativo per tutti i settori che però non offre solo opportunità ma anche rischi significativi.

Secondo il Segretario al Commercio Usa, Gina Raimondo, è necessario creare standard di sicurezza nel campo dell’IA scrivendo norme in collaborazione con i Paesi che condividono gli stessi valori. E proprio su questo tema, sollecitato da The Watcher Post, il ministro Urso ha aggiunto: “La legislazione allo stato attuale è diversa tra alcuni attori del G7 nel campo dell’intelligenza artificiale. Occorre armonizzare le nostre norme e garantire standard uguali per le nostre imprese e i nostri cittadini. Condividiamo in pieno, inoltre, la via della sburocratizzazione e della semplificazione normativa all’interno dell’Unione Europea come evidenziato anche dal rapporto Draghi”.

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