Innovazione
Formazione e lavoro in carcere, a Bollate si può grazie a Axians Italia
Di Alessandro Cozza
Il comma 3 dell’articolo 27 della Costituzione lo dice chiaramente, la Legge Smuraglia del 2000 prova a venire incontro alle aziende. Forse le carceri stanno davvero diventando quel posto nel quale oltre che scontare la propria pena, si investe il proprio tempo nella rieducazione e nella formazione in vista di quando si potrà uscire. Sicuramente fra le esperienze positive meritorie di attenzione c’è il progetto dell’Accademy sviluppata dalla Cooperativa Sociale Universo e Cisco, multinazionale statunitense specializzata nella fornitura di apparati di networking, presso il la Seconda Casa di Reclusione di Milano-Bollate. Qui, grazie alla collaborazione al progetto di Axians Italia, player di riferimento nell’ambito dell’Information & Communication Technology e brand del Gruppo VINCI Energies Italia, si è potuto sviluppare il progetto NIC (Noc In Carcere) mette a disposizione dei detenuti vari corsi di formazione, di base ed avanzata, negli ambiti di networking e sicurezza informatica oltre che una possibilità reale di impiego che per alcune persone è già realtà anche all’interno delle mura carcerarie.
Di cosa si tratta? I detenuti che aderiscono al progetto sono chiamati a seguire un corso iniziale di formazione teorico e pratico di un anno e mezzo all’interno del carcere, sostenendo settimanalmente un esame per verificare le conoscenze acquisite. Solo chi completerà l’intero percorso potrà accedere alla possibilità di impiego che può creare il corretto presupposto di inserimento in società alla fine della pena. Si tratta di un laboratorio accessibile a tutti i 1400 ospiti di Bollate, organizzato per classi di 15-18 persone, che permette di conseguire, nel giro di un paio d’anni, una certificazione internazionale abilitante per lavorare nel mondo dell’IT.
Il progetto, nato da una idea della Cooperativa, è operativo già da 20 anni duranti i quali ha formato oltre 1500 studenti. Oggi, grazie all’ingresso di Axians Italia nella collaborazione, 6 di loro sono già operativi nel lavoro quotidiano. “Abbiamo sempre creduto che tutti potessero essere in grado, con strumenti adeguati, di cambiare la propria vita con la formazione. Abbiamo impiegato 10 anni a dimostrarlo, con le prime certificazioni Cisco conseguite da studenti detenuti. Da allora e fino ad oggi, dopo 20 anni di sfide, gli studenti detenuti sono diventati anche docenti e hanno aiutato altri detenuti ad intraprendere il percorso per trovare lavoro in diverse carceri italiane. Si è stabilita un’ottima partnership con Axians che ha creduto nel nostro progetto e sta contribuendo non solo dando un’occasione lavorativa ma soprattutto dignità e futuro a chi ce la sta mettendo tutta per cambiare la propria vita ed essere parte attiva della società”, ha commentato Lorenzo Lento, Presidente di Universo Cooperativa Sociale.
Da quasi due anni Axians Italia ha deciso di dare uno sbocco lavorativo alla fase di formazione organizzata da Cisco e Cooperativa, installando, all’esterno del muro di cinta del carcere ma sempre dentro il perimetro dell’Istituto, un Network Operations Center ovvero una sala operativa dalla quale i detenuti possono offrire assistenza digitale ai clienti. “Un progetto che crea valore nelle carceri e restituisce dignità e motivazione alle persone detenute che esprimono la volontà di impegnarsi in un percorso professionalizzante. Il nostro è un impegno concreto e chiediamo lo stesso ai detenuti. Solo chi si impegna davvero e dimostra un sufficiente livello di qualità professionale viene impiegato a lavorare ai progetti attivi presso i nostri clienti. È un progetto in cui crediamo molto perché tocchiamo con mano l’entusiasmo dei partecipanti e abbiamo tutta l’intenzione di farlo crescere”, ha dichiarato Michele Armenise, AD Axians Italia.
I detenuti che completano il corso iniziale, hanno poi la possibilità di certificarsi ulteriormente approfondendo le conoscenze e le loro capacità anche in altri ambiti tecnologici. “Abbiamo sempre puntato sulla formazione, perché siamo convinti che la tecnologia digitale rappresenti uno degli strumenti fondamentali per garantire a tutti un futuro più inclusivo. Le nostre Networking Academy hanno formato fin ora 20.500.000 persone in tutto il mondo, e più di 20 anni fa siamo addirittura riusciti a introdurle nelle carceri italiane, prima a Bollate e poi in molti altri penitenziari compreso l’Istituto minorile Beccaria. Nell’arco di questo periodo abbiamo fornito competenze digitali sia di base che specialistiche in aree come le reti e la cybersecurity a più di 1.500 persone, che hanno così trovato nuove opportunità oltre che un motivo di rinascita personale. Uniti ai nostri partner possiamo fare ancora di più: l’impegno di realtà come Axians al nostro fianco è prezioso, e ne siamo orgogliosi”, ha detto Gianmatteo Manghi, CEO Cisco Italia.
Le difficoltà del progetto sono tante. Dalla poca volontà nella maggior parte dei detenuti, passando per la diffidenza delle aziende. Ma è grazie a progetti come questi se l’attuale condizione potrà essere sovvertita e il comma 3 dell’articolo 27 della Costituzione italiana potrà diventare concretamente realtà