Innovazione
Eureka 2.0: alla Camera il convegno sull’IA tra atlantismo e sovranismo
Di Gianluca Lambiase
Le opportunità, la regolamentazione, il ruolo delle aziende e delle istituzioni tra atlantismo e sovranismo rispetto all’uso dell’Intelligenza Artificiale, sono stati al centro del convegno “Eureka 2.0, Intelligenza Artificiale: intercettare le opportunità tra atlantismo e sovranismo” che si è svolto presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati.
Un importante momento di confronto tra istituzioni, aziende italiane, agenzie governative e stakeholder per promuovere una corretta postura rispetto all’intelligenza artificiale e per comprendere quanto sia fondamentale in questo momento storico definire solidi meccanismi di cooperazione per il raggiungimento di obiettivi comuni. Il convegno, che arriva all’indomani della rielezione americana di Donald Trump, è stata un’occasione utile anche per capire se e in che modo si modificano le prospettive e le governance in tema di gestione dell’intelligenza artificiale.
“Siamo qui per capire come due continenti possano, e a mio giudizio debbano, creare ambienti comuni dove sviluppare, proteggere un patrimonio di conoscenze accettando la sfida che permetterà all’intelligenza umana di superarsi attraverso l’aiuto dell’intelligenza artificiale” ha dichiarato in apertura dei lavori il Vicepresidente della Camera Giorgio Mulè.
“Abbiamo tre tipi possibili di soluzioni davanti a noi: quella di un’intelligenza artificiale limitata, ossia in grado di prendere decisioni sulla base di dati passati; una soluzione generale in grado cioè di simulare il comportamento umano; e poi c’è la soluzione cosiddetta super, la più affascinante e insieme la più tra virgolette “pericolosa“ in quanto supera il comportamento umano”
“Durante il primo mandato l’amministrazione Trump concepì l’”American AI initiative” e mi piace ricordare la quinta architrave di quell’ordine esecutivo che riguardava l’impegno a promuovere un ambiente internazionale che supporti la ricerca e lo sviluppo di AI e apra mercati per le industrie degli Stati Uniti, garantendo allo stesso tempo che la tecnologia sia sviluppata in modo coerente con i valori e gli interessi della nazione” ha aggiunto Mulè. “L’auspicio oggi è quello di robusti investimenti nella ricerca con un approccio che valorizzi la collaborazione con nazioni alleate come la nostra, condividendo tecnologie e stabilendo standard elevati”.
“Non credo che sull’intelligenza artificiale ci sarà una forte sterzata all’indomani della rielezione del Presidente Trump” ha dichiarato Bruno Frattasi, Direttore Generale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale. “Sullo sviluppo sicuro dell’ia mi aspetto piccoli cambiamenti ma credo che dal punto di vista sostanziale la linea non cambierà ed è quella che è stata tracciata dall’Executive Order di Biden che si basa sul forte coinvolgimento delle big tech che stanno investendo molto in questo settore. Questo non per stabilire una forma di controllo pubblico sullo sviluppo dell’ia in maniera ossessiva e tale da comprimere gli spazi di ricerca delle big tech ma per responsabilizzare le big tech sui programmi di sviluppo e fare in modo che questi programmi, i loro esiti, i loro obiettivi e le minacce che si potranno profilare possano essere portate all’attenzione del decisore politico. Sia con Biden che con Trump credo che l’interesse della Casa Bianca sarà quello di avere una forma di controllo dello sviluppo di questi sistemi”.
“C’è un tema geopolitico nel quale dobbiamo capire che le applicazioni di intelligenza artificiale oggi sono costruite dalla persona, non esiste un’intelligenza artificiale senziente che è in grado di prendere autonomamente delle decisioni. Questo genera rischi ma anche grandi opportunità perché nel momento in cui impariamo ad adottare, sviluppare e acquistare intelligenza artificiale riusciremo a rendere il nostro paese competitivo” ha dichiarato Mario Nobile, Direttore generale Agenzia per l’Italia digitale. “Siamo il settimo paese esportatore al mondo, esportiamo in settori come la componentistica, i farmaci, l’agri-food, il nostro obiettivo deve essere quello di aiutare le nostre imprese a competere meglio e ad avere risultati maggiori perché questo renderà l’Italia ancora più forte”.
Immagine di copertina, riprese e montaggi a cura di Simone Zivillica