Il Senato USA li ospiterà oggi per la prima volta insieme. A porte chiuse. Sarà il primo AI Forum bipartisan della storia istituzionale americana. Obiettivo ottenere informazioni più di dettaglio su dove stia andando l’intelligenza artificiale e ragionare poi sulla opportuna regolamentazione del settore. Con interlocutori del calibro di Mark Zuckerberg di Meta, Elon Musk di Tesla e Sam Altman di OpenAI. Nessun ring, oggi il gioco dei player del settore sarà di squadra. O quasi. Meta si è portata avanti insieme ad Amazon, Google, DeepMind, Microsoft e IBM fondando “Partnership on AI”, una vera e propria associazione di settore, un “Framework for Collective Action on Synthetic Media” per garantire la definizione di barriere di sicurezza per i contenuti generati dall’intelligenza artificiale. Nella quale il grande assente ad oggi è Elon Musk.
La frontiera dell’open source
Gli usi dell’intelligenza artificiale sono potenzialmente infiniti. Molti dei suoi utilizzi saranno prevedibili. Altri ancora no e, come è stato per lo sviluppo di Internet, verranno ideati nel corso del tempo. Le stesse finalità di utilizzo, essendo legate a doppio filo al controllo umano, potranno essere corrette quanto improprie e critiche. Date le potenzialità innovative di questo strumento, l’eterogeneità degli utilizzi e la capacità di impatto, sarà necessario promuovere un sistema di governance dell’intelligenza artificiale adeguato. Una delle strade possibili è quella dell’innovazione aperta dell’AI, con lo stesso approccio open source, che già regola con successo l’infrastruttura Internet, i browser web e molte delle App che utilizziamo quotidianamente. È la strada illustrata dal Vice President Global Affairs di Meta Nick Clegg al Financial Times.
Intanto…
Lo scorso 5 agosto, il capitano Kris Yeary è stato svegliato intorno alle 3 del mattino da un incendio nel sud della California. Ma a differenza del solito, i vigili del fuoco non sono stati avvisati da una chiamata di emergenza: l’allarme è arrivato dall’intelligenza artificiale. L’ufficiale è immediatamente tornato al centro di comando di San Diego. Sulla serie di schermi dedicati al monitoraggio della regione, una colonna di fumo usciva dal Monte Laguna, a circa 70 chilometri di distanza. Potenza dell’intelligenza artificiale.
L’UE alla finestra
«Credo che l’Europa, insieme ai partner, dovrebbe aprire la strada a un nuovo quadro globale per l’intelligenza artificiale, costruito su tre pilastri: tutele, governance e guida dell’innovazione». Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen nel suo discorso sullo Stato dell’Unione all’Europarlamento. «La nostra priorità numero uno è garantire che l’intelligenza artificiale si sviluppi in modo incentrato sull’uomo, trasparente e responsabile», ha evidenziato von der Leyen, riepilogando i passi mossi fin qui con l’AI Act che «è già un progetto per il mondo intero». «Ora – ha sottolineato la presidente Ue – dobbiamo concentrarci sull’adozione delle norme il prima possibile e passare all’attuazione».
Politica e istituzioni internazionali sembrano essersi sintonizzate all’ascolto. Le big tech dovranno parlare con una voce sola e immaginare il futuro sostenibile dell’intelligenza artificiale. A 360 gradi o qualcosa di più.