Innovazione
Colao in audizione: “Transizione digitale per realizzare il futuro”
Di Vanessa Gloria
Guardare al futuro con preoccupazione è naturale di fronte alla pandemia. L’obiettivo del Governo è operare con decisione per trasformare la crisi in opportunità di sviluppo. “La transizione digitale è la nostra occasione per progettare e realizzare il futuro con determinazione, spirito di collaborazione e, permettetemi, quella creatività e voglia di sperimentare che è alla base dell’innovazione” dichiara il Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao, in apertura dell’audizione sulle linee programmatiche del suo Ministero.
Riattivare la crescita economica è l’imperativo dell’Italia più di ogni altro Paese, per quanto ci sia sostegno e si voglia innovare si incontra ancora qualche resistenza al cambiamento. C’è bisogno di recuperare il tempo perduto, altrimenti il rischio è quello di rimanere troppo indietro, el’Italia non se lo può permettere. Per questo Colao aggiunge:“Dobbiamo lavorare a un cambiamento radicale, pervasivo e di lungo periodo”.
L’essere decisivi nelle misure strategiche di transizione digitale è un tema fondamentale. Due gli obiettivi: velocità e pervasività del cambiamento tecnologico. D’altronde si sono già accumulati ritardi sia lato innovazione che infrastrutturazione digitale. Lo strumento per farlo sarà il PNRR.
Interviene l’On. Mor (IV): “Abbiamo una nostra proposta di legge in discussione che cerca di incentivare investimenti privati nell’attrazione di talenti, nell’exit, nella creazione delle startup, nella creazione di fondi di venture capital e questo diciamo è qualcosa che a nostro avviso deve essere spinto anche in ottica di copertura economico-finanziaria del nostro governo, la creazione di nuove aziende che innovano anche per costituzione per dimensione è uno degli altri asset”. Risponde Colao: “Allora qui è molto importante essere chiari, l’innovazione non nasce da un insieme di cose, sicuramente le persone sono pio:ù importanti. La Ministra Messa sta inserendo una grande quantità di iniziative nel PNRR che saranno orientate a favorire la creazione delle competenze delle persone e parzialmente anche il Ministro Bianchi”.
Agire in maniera risoluta vuol dire disegnare sia il perimetro sia l’orizzonte implementativo che si inseriscono pienamente nel quadro tracciato dall’Unione europea con il Digital Compass, che pone obiettivi ambiziosi sul piano della connettività. Colao: “Oggi propongo per la prima volta obiettivi a cinque anni, per essere già nel 2026 tra i Paesi migliori: possiamo nel 2026 ambire ad avere almeno il 70% della popolazione che usi regolarmente l’identità digitale; vogliamo che almeno il 70% della popolazione sia digitalmente abile; abbiamo il piano di portare circa il 75% delle Pa italiane a utilizzare servizi cloud; intendiamo raggiungere almeno l’80% dei servizi pubblici erogati online e soprattutto vogliamo, in collaborazione con gli operatori di mercato e il Mise, raggiungere il 100% delle famiglie e delle imprese italiane con reti a banda ultralarga”.
La cybersecurity è un settore di intervento fondamentale per la transizione digitale. Da questo ne deriva un grande sforzo per rafforzare la sicurezza cibernetica nazionale a tutela delle infrastrutture, delle persone e dei relativi dati.
Sul cloud nazionale l’On. Silvestroni (FdI): “Volevamo capire considerando che la maggioranza degli operatori informatici è straniera, come pensa di poter definirne il ruolo? Inoltre nell’audizione sul PNRR fatta a Marzo lei evidenziava l’opportunità che l’Italia si potesse inserire da protagonista nel sistema Gaia X come elemento tale da consolidare la sua sovranità digitale” Colao risponde: “Per quanto riguarda cloud nazionale e Gaia X ci sono due considerazioni diverse: dobbiamo partire da una classificazione dei dati e stabilire quali sono ultrasensibili, quali sensibili e quali ordinari ed in base a queste formule le amministrazioni possono valutare cosa va fatto. Per quanto riguarda il cloud pubblico, se per pubblico intendiamo controllato dal pubblico io penso che per i dati ultrasensibili e sensibili è bene che siano controllati dal pubblico, che non vuol dire necessariamente proprietà pubblica, ma che ci sia un controllo. Se ci sono dei player italiani che ci faranno delle offerte serie per fare un cloud italiano sicuro e con leggi italiane saremo contenti di valutarlo; Gaia X devo dire che sono un po’ perplesso anch’io dal concetto di lanciare una cosa che deve avere una dimensione europea e poi che riguarda il mondo intero, stiamo valutando come e se entrare, interloquendo con le tante aziende italiane che hanno deciso di partecipare. Se entriamo come governo dipenderà da quello che le aziende italiane ci dicono”.
L’On Scagliusi (M5S) sull’App IO per la Pubblica Amministrazione: “Ci sono aggiornamenti in vista? Volevo inoltre sapere se si lavorerà da questo punto di vista per poter riutilizzare questa app al meglio”, un punto su cui si sofferma anche l’On. Capitanio (Lega) e Colao specifica: “Ha un enorme potenziale perché può essere il cuore della del sistema di scambio tra la pubblica amministrazione e individui. Sul Fondo innovazione stiamo cominciando a guardare in queste ore, è importante ma dobbiamo cooperare molto con gli altri ministeri e fare massa critica”.
Qui il testo completo dell’intervento in audizione.