Innovazione

ChatGPT entra in politica: il primo discorso di un’IA al Congresso degli Stati Uniti

01
Febbraio 2023
Di Daniele Bernardi

Tutti ormai conoscono ChatGPT, l’IA di proprietà di Open AI che sfrutta un Large Language Model, un sistema in grado di elaborare testi completi e strutturati a partire da una semplice richiesta scritta. Nel caso non foste pratici della materia, Axel Donzelli ne ha parlato su The Watcher Post in questo articolo. Si dà il caso che negli Stati Uniti ChatGPT stia creando diversi problemi: diverse scuole hanno ad esempio espressamente vietato il suo utilizzo dopo che sempre più studenti chiedevano all’algoritmo di svolgere i compiti al posto loro (lo stesso in alcune accademie europee prestigiose). Tuttavia, non mancano in America diversi sostenitori in favore dell’IA, da ultimo, in politica.

Il senatore democratico del Massachusetts Jake Auchincloss ha utilizzato l’intelligenza artificiale per preparare il suo discorso in aula, durante la discussione del progetto USA-Israele proprio in proposito alle ricerche sulle IA. L’intervento dell’onorevole era ovviamente in favore del progetto e proponeva la costruzione di un Centro di Ricerca e Sviluppo sull’Intelligenza artificiale in collaborazione con Israele. Una chiara dimostrazione delle sue potenzialità. Non solo, il senatore ha spiegato che si tratta anche di una prima presa di coscienza da parte del legislatore di quelle che sono le nuove moderne tecnologie che compaiono e si sviluppano sempre troppo in fretta perché la politica e le leggi possano adeguarsi in tempo. A tal proposito, Auchincloss ha affermato: «Sono il genitore più giovane nel gruppo democratico, l’intelligenza artificiale farà parte della mia vita e potrebbe essere una tecnologia di uso generale per i miei figli».

Ma veniamo ora alla parte più interessante, quale richiesta ha inserito il senatore nella barra iniziale di ChatGPT? Innanzitutto gli ha chiesto di non rispondere come una persona qualunque o come avrebbe fatto di consueto, ma piuttosto come avrebbe risposto lui, l’On. Auchincloss: “Sei Jake Auchincloss, un membro del Congresso. Scrivi 100 parole da pronunciare alla Camera dei Rappresentanti. Argomento: l’importanza della legge sul Centro di Intelligenza Artificiale Stati Uniti-Israele, che il deputato reintrodurrà in questa legislatura”.

Il risultato è stato abbastanza impressionante:

“Signora Presidente, sono qui oggi perché ho intenzione di reintrodurre lo United States-Israel Artificial Intelligence Center Act, una legge bipartisan che consoliderà una partnership reciprocamente vantaggiosa tra gli Stati Uniti e Israele nella ricerca sull’intelligenza artificiale. Si tratta di un passo avanti fondamentale in un’epoca in cui l’intelligenza artificiale e le sue implicazioni sono al centro del discorso pubblico. Dobbiamo collaborare con partner internazionali come il governo israeliano per garantire che gli Stati Uniti mantengano un ruolo di leadership nella ricerca e nello sviluppo dell’intelligenza artificiale ed esplorino in modo responsabile le numerose possibilità offerte dalle tecnologie in evoluzione. La legge sul Centro per l’Intelligenza Artificiale tra Stati Uniti e Israele ci consentirà di attingere alle competenze di entrambi i Paesi e alle rispettive risorse per esplorare e sviluppare innovazioni all’avanguardia nel campo dell’IA.”

Quello sopra riportato è il discorso integrale (tradotto) del senatore al Congresso degli Stati Uniti. Senza parole? Bisogna dire che non è stata proprio un “buona la prima”, come lo stesso Auchincloss ha ammesso, si tratta del risultato di svariati tentativi prima di ottenere il suo effettivo discorso al Senato. Ciononostante, è ammirevole quanto l’intelligenza artificiale sia riuscita ad impersonare alla perfezione il ruolo che Auchincloss andava a ricoprire.

Ad essere messo in dubbio è stato soprattutto il carisma dell’intervento. Come spesso accade nei testi prodotti dall’IA, questi mancano di creatività, di spirito, in sostanza di quella che è la vera attività politica e parlamentare. Difficile dunque immaginare, come ha già fatto qualcuno, che ChatGPT possa sostituirsi pienamente all’attività dei ghost writer o dei politici quando sono loro stessi a scrivere i propri discorsi. Ciononostante, è importante iniziare a considerare l’impatto di queste tecnologie sulla vita e sulla società fin da subito e che i policy makers, esattamente come Auchincloss, non restino indietro.

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