Innovazione
ASviS: un nuovo futuro da coltivare
Di Virginia Caimmi
Oggi a Roma è stato presentato il rapporto ASviS 2024 Coltivare ora il nostro futuro. L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Il documento traccia un quadro preoccupante del ritardo dell’Italia nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Nonostante gli impegni internazionali, come il recente Patto sul Futuro, solo 8 dei 37 obiettivi quantitativi prefissati sono considerati raggiungibili entro il 2030, mentre 22 restano fuori portata e 7 incerti.
Il Direttore scientifico dell’ASviS, Enrico Giovannini, ha sottolineato la necessità di un cambiamento di passo immediato nelle politiche pubbliche, con riforme e investimenti mirati allo sviluppo sostenibile. Secondo l’ex Ministro, è necessario rispettare gli impegni internazionali accelerando le transizioni ecologica e digitale. “Ogni ritardo aumenta la portata delle crisi e i costi della transizione“, ha avvertito, ribadendo l’urgenza di affrontare queste sfide senza ulteriori indugi.
Il rapporto evidenzia peggioramenti registrati dal 2010 al 2023 in cinque SDGs cruciali quali povertà, disuguaglianze, qualità degli ecosistemi terrestri, governance e partnership. Si sono invece registrati miglioramenti in aree come la salute, l’istruzione, l’uguaglianza di genere, l’acqua e l’igiene, l’innovazione, con progressi significativi nell’economia circolare.
Il ruolo del CNEL e delle imprese
Massimiliano Monnanni, Segretario Generale del CNEL, ha sottolineato il ruolo dell’ente nel sostenere i corpi intermedi nella transizione verso gli obiettivi dell’Agenda 2030, proponendo nuove misurazioni della qualità dei servizi pubblici basati sugli SDGs e impegnandosi a presentare al Parlamento disegni di legge volti a facilitare questo percorso.
Anche il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha espresso preoccupazione per i ritardi accumulati nel Green Deal europeo, sottolineando la necessità di mantenere la competitività economica senza compromettere la tenuta sociale. Ha ribadito l’urgenza di rivedere regolamenti chiave, come quelli sui veicoli più inquinanti, e di garantire un quadro normativo stabile per le imprese, affinché possano programmare investimenti sostenibili. “Siamo a ridosso della nascita della nuova Commissione a cui i cittadini hanno dato mandato” di essere consapevoli che “dobbiamo giungere competitivi all’obiettivo della sostenibilità, senza compromettere la tenuta generale del sistema industriale, economico e sociale e i diritti acquisiti dei cittadini. Le imprese devono programmare gli investimenti in un quadro di certezze. Il rischio delle attuali transizioni è sotto gli occhi di tutti“, ha concluso.
Enrico Letta, ex Premier e Presidente del Jacques Delors Institute, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di un piano di finanziamento europeo per sostenere il Green Deal, rischiando un’opposizione da parte delle categorie sociali ed economiche più colpite dai cambiamenti. L’ex Presidente del Consiglio ha inoltre ribadito l’importanza del completamento del mercato unico europeo e dell’adozione di un piano di accelerazione per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030. “È necessario ora che tutti facciano la propria parte” a partire dall’Italia, che storicamente “ha giocato un ruolo fondamentale in questa partita. Le bandiere nazionali devono coesistere con la bandiera europea. Non possiamo avere 27 mercati finanziari europei, è importante fare in modo che nei prossimi mesi vengano fatti i passi necessari per il completamento del mercato unico”.
Le proposte di ASviS per il futuro
Il rapporto pone in luce la dissonanza tra le preoccupazioni della popolazione e l’azione politica. Secondo sondaggi recenti, nove italiani su dieci sono preoccupati per lo stato degli ecosistemi e il 62% ritiene che il pianeta stia raggiungendo punti di non ritorno, chiedendo una transizione ecologica più rapida. Tuttavia, solo il 25% della popolazione crede che le decisioni del governo siano prese a beneficio della maggioranza, evidenziando un divario tra la percezione pubblica e la governance politica.
ASviS propone interventi concreti per migliorare la coerenza delle politiche nazionali con gli obiettivi di sviluppo sostenibile, sollecitando l’attuazione immediata della Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile e un Programma per la coerenza delle politiche
per lo sviluppo sostenibile, mettendo l’attuazione dell’Agenda 2030 al centro delle decisioni politiche. In un’epoca segnata dalla crisi climatica e dalla crescente perdita di biodiversità è inoltre essenziale rispettare gli accordi internazionali, garantire una gestione sostenibile degli ecosistemi con un’attenzione particolare alla tutela delle generazioni future.