Prima della pandemia trovare un parcheggio in città come Roma e Milano era un vero e proprio stress, e così proprio da un bisogno concreto nasce Spotter, un progetto condotto da Jader Manno, Founder e CEO, dal fratello Jona che si occupa di finanza, insieme con Alessio Mazzotta e che hanno visto accedersi la lampadina una sera sui Navigli proprio mentre cercavano un parcheggio.
“L’idea è venuta proprio così, all’atto pratico. E così ci siamo chiesti: ci sarà sicuramente qualcuno disposto a essere remunerato solo per informarmi che sta per lasciare un parcheggio?! Non c’erano soluzioni simili e allora abbiamo pensato di lanciarci in questa avventura. Poi purtroppo è arrivato il Covid-19 e siamo inattivi da due mesi”
Esatto la pandemia, ne parliamo dopo…Ma come funziona concretamente quest’app?
“E’ più semplice a vedersi che a spiegarsi. Un utente che sta per lasciare un parcheggio condivide sulla piattaforma il luogo e l’orario in cui lascerà il posto. Poi ci sono altre informazioni, come ad esempio la grandezza e la tipologia del parcheggio. Se qualcun altro è alla ricerca in quella zona, acquista l’informazione e la paga con i relativi crediti”.
Diciamo un cugino del cashback?
“Più o meno, fondamentalmente una volta ceduta l’informazione relativa al parcheggio, l’altro utente che è alla ricerca si recherà presso il punto indicato, sapendo in anticipo rispetto agli altri cittadini e automobilisti, che li, in quell’orario esatto, si libererà un posto. Chi condivide viene remunerato, chi subentra ha speso dei crediti che può impiegare per trovare a sua volta parcheggio oppure può riconvertire il tutto in buoni Amazon, e alla fine soddisfatto perché non ha perso tempo. E c’è poi il caso dell’utente che non voglia condividere il parcheggio, ma solo trovarlo, e allora può pagare con carta di credito”.
Milano è tra le città apripista sul 5G e ha l’obiettivo di essere incoronata prima smart city d’Italia. Le città intelligenti non possono più prescindere da un nuovo concetto di mobilità che integra tecnologie digitali, rigenerazione urbana, condivisione, auto elettrica e guida autonoma. In un contesto economico e sociale in continua evoluzione la mobilità sta infatti cambiando in modo rapido e profondo, quanto è decisivo per voi il 5G?
“Il nostro modello principale di business si basa sull’utilizzo dell’auto, ma se ci pensi con Spotter si utilizza meno l’auto perché permette di risparmiare tempo e stress. Per quanto riguarda il 5G è una tecnologia che può dare vita a tantissime forme di sviluppo, nel nostro caso oltre all’elaborazione di dati aggiuntiva che permetterà di rendere tutto molto più veloce, sarà utile in un’ottica di sicurezza informatica per gli utenti e per il GPS che sarà molto più preciso e sempre più real time.
La pandemia e il conseguente smart working ha inciso sulle abitudini di tutti, e ha avuto gravi effetti sul settore dei trasporti che risulta tra i più colpiti. A voi com’è andata?
Non potendo uscire, se non per necessità urgenti, trascorrendo molto più tempo in casa e non dovendo portare neppure i figli a scuola, Milano si è desertificata e di conseguenza è venuto meno il problema dei parcheggi. L’app difatti ha avuto un grandissimo exploit, tra gennaio e febbraio 2020 scaricata da oltre 35000 persone, e poi è arrivata la pandemia. Pertanto, abbiamo pensato a forme alternative di start-up, utilizzando la tecnologia proprietaria di Spotter. Ma la speranza è che si torni quanto prima alla normalità e che quindi le persone riprenderanno a muoversi e a cercar parcheggio.
Su Roma siete presenti?
Nonostante abbiamo avuto tante richieste da Vicenza a Palermo, Roma è la seconda e unica città su cui vorremmo arrivare e che si trova nel nostro target. Ad oggi su Roma si può scaricare l’app ma la community è ancora molto piccola, perché avviata in concomitanza con l’esplosione della pandemia.
Quindi l’obiettivo nel prossimo futuro Roma e poi una quotazione?
Esatto. Senza ombra di dubbio.