Innovazione
60 anni dal lancio del San Marco 1: l’evento alla Camera tra passato e futuro della space economy
Di Gianluca Lambiase
Era il 15 dicembre 1964 quando l’Italia entrò ufficialmente nell’era spaziale, diventando il terzo paese al mondo, dopo Stati Uniti e Unione Sovietica, a lanciare un satellite in orbita. Il satellite San Marco 1, progettato e costruito interamente in Italia, segnò una pietra miliare nella storia dell’esplorazione spaziale, proiettando il nostro Paese tra le nazioni protagoniste della corsa allo spazio.
Luigi Broglio, considerato il “padre dell’astronautica italiana”, fu il motore propulsore del Progetto San Marco, segnando una storica collaborazione tra il Centro di Ricerche Aerospaziali dell’Università La Sapienza di Roma e la NASA. Grazie a questa partnership, l’Italia poté accedere alle tecnologie più avanzate, utilizzando il razzo vettore Scout per il lancio del satellite. L’operazione si svolse dalla base di Wallops Island, in Virginia, ma si trattò di un progetto interamente italiano: dalla progettazione alla gestione in orbita.
Per celebrare il sessantesimo anniversario di questa impresa, lo scorso 9 dicembre si è tenuto un evento speciale nella Sala della Regina di Montecitorio introdotto dal Vice Presidente della Camera Giorgio Mulè: “Il lancio del Satellite San Marco 1 consentì di esplorare una zona poco conosciuta dell’alta atmosfera, ma soprattutto permise all’Italia di conquistare il suo posto nello spazio, essendo divenuto, a seguito proprio di questa missione, uno dei primi paesi al mondo ad aver progettato, costruito, lanciato, posto in orbita e controllato un satellite interamente con le proprie forze. Ideatore e padre del progetto fu il Professor Luigi Broglio, il quale, con la sua visione e determinazione, portò quindi l’Italia tra le prime nazioni al mondo a lanciare un satellite nello spazio, segnando un traguardo fondamentale nella storia dell’esplorazione spaziale. Il progetto San Marco non solo ha rappresentato un successo tecnico e scientifico, ma ha anche aperto la strada alle successive collaborazioni internazionali e ha ispirato generazioni di scienziati e ingegneri”.
“Per l’Aeronautica Militare l’ingegnere Broglio rappresenta una pietra miliare del nostro percorso centenario” ha aggiunto Luca Goretti, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare. “Sicuramente lo spazio rappresenta il nostro futuro ma non dobbiamo dimenticare il passato, partendo dalla lezione dell’ingegnere Broglio che con questa importante conquista sancì anche un rapporto di collaborazione tra diverse nazioni”.
Montaggio e riprese di Simone Zivillica