di Paolo Bozzacchi
Giornata da segnare in rosso sul calendario del Governo. Tra poche ore in CdM si dovrebbe procedere con l’approvazione del primo decreto necessario per l'attuazione del Recovery Plan, che inclulde anche la governance del PNRR e il Dl semplificazioni. Proprio lo schema relativo alla governance si è delineato nelle ultime ore e secondo quanto riportato nell’ultima bozza che The Watcher Post ha potuto visionare sarà proprio il Presidente del Consiglio Mario Draghi in prima persona a guidare la cabina di regia per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
La cabina di regina sarà composta dai Ministri e i Sottosegretari di Stato alla Presidenza del Consiglio competenti sulle tematiche affrontate e avrà potere di indirizzo, impulso e coordinamento generale sull'attuazione degli interventi del PNRR. Inoltre trasmetterà alle Camere una relazione semestrale sullo stato attuazione del Piano.
Presso la Presidenza del Consiglio opereranno sia la Segreteria tecnica a supporto della Cabina di regia e del tavolo permanente con il compito di individuare e segnalare le azioni utili al superamento delle criticità per l’attuazione del Piano, sia l’Unità per la qualità della regolazione con il compito di individuare gli ostacoli e proporre modifiche alla normativa per una migliore attuazione delle riforme e degli investimenti previsti dal PNRR.
Ci saranno, inoltre, due Comitati interministeriali: uno per la transizione digitale e l’altro per la transizione ecologica che svolgeranno funzioni di indirizzo e coordinamento tecnico nelle materie di rispettiva competenza.
Previsto, inoltre, un tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale, composto da rappresentanti delle parti sociali, del Governo, delle Regioni, degli Enti locali e della società civile, con funzioni consultive sull’attuazione del PNRR.
Sarà istituito anche il Servizio centrale per il PNRR, presso la Ragioneria Generale dello Stato, per il coordinamento operativo, il monitoraggio e la rendicontazione del Piano. Il Servizio centrale per il PNRR rappresenta il punto di contatto nazionale con la Commissione Europea.
Presso l’Ispettorato Generale per i Rapporti finanziari con l’Unione Europea (IGRUE) della Ragioneria Generale dello Stato, lavorerà Ufficio con funzioni di audit, realtà indipendente rispetto alle strutture coinvolte nella gestione del PNRR, che si avvale del supporto delle Ragionerie territoriali per le funzioni di controllo relative a linee di intervento realizzate a livello locale.
Il compito di vigilare sulla regolarità delle procedure spetterà all’Unità di missione istituita presso le amministrazioni centrali con funzioni di monitoraggio, rendicontazione e controllo sui progetti rappresentando il punto di contatto con il Servizio centrale per il PNRR.
Infine, due provvedimenti per mettere in campo azioni che possano sbloccare eventuali situazioni di stallo. In caso di inadempienze nell’attuazione del PNRR da parte delle Regioni, delle Città metropolitane, delle Province o dei Comuni – per esempio – il Presidente del Consiglio assegnerà un limite massimo di 15 giorni per risolvere l’inadempienza. Scaduto questo termine, il Consiglio dei Ministri potrà individuare uno o più commissari ad acta per adottare i provvedimenti necessari per l’esecuzione dei progetti. Altra misura messa in campo è quella pensata per superare eventuali dissensi. In caso di dissenso, diniego o opposizione di un organo statale contro la realizzazione di un intervento del PNRR, la Segreteria tecnica potrà sottoporre entro 5 giorni la questione all'esame del Consiglio dei Ministri. Se il dissenso proviene da una Regione o un ente locale, la questione verrà sottoposta alla Conferenza Stato-regioni per concordare le iniziative da assumere. Dopo 15 giorni dalla convocazione della Conferenza, il Presidente del Consiglio dei ministri può esercitare i poteri sostitutivi per superare il dissenso.