Economia

Happy birthday Bitcoin

02
Novembre 2020
Di Redazione

Una dozzina di anni fa (31 ottobre 2008) Satoshi Nakamoto lanciava il manifesto che ha dato vita alle criptovalute generate grazie al blockchain. La più famosa e diffusa è il Bitcoin, seguono Ethereum, Ripple, Litecoin, Monero, Etherum Classic, Dash, MaidSafeCoin, Augur e Steem. Dalla fine del 2008 e in piena reazione al crac dei mutui subprime la finanza digitale ha subìto una vera e propria rivoluzione culturale e sono state molte più gioie che dolori sia per i minatori (coloro che li creano come abbiamo raccontato qui) sia per gli investitori. Pensate, negli ultimi 6 mesi la quotazione del Bitcoin ha guadagnato il 35%, in piena controtendenza rispetto all'altalena delle Borse durante la pandemia Covid19. Un Bitcoin (ad esempio) vale oggi oltre 13700 $. E soprattutto ormai a livello globale le criptovalute rappresentano il 21% del portafoglio medio 2020 (nell'UE il 28%), con il Bitcoin che da solo occupa oltre il 4% del mercato nel mondo e tocca il 5% in Europa. La sola capitalizzazione del Bitcoin nel mondo ha superato i 4,5 miliardi di dollari.

Il primo blocco di moneta elettronica risale al 3 gennaio 2009, mentre il cotrovalore pari a un dollaro al 9 febbraio 2011. Poi nel 2008, 2016 e 2020 sono arrivati gli halving (dimezzamenti della produzione), che hanno letteralmente fatto schizzare in alto la quotazione.

Due i motivi per cui il 2020 potrebbe essere particolarmente significativo nella storia della moneta completamente elettronica: il primo è che il gigante dei pagamenti elettronici PayPal ha deciso recentemente di accettare i pagamenti in Bitcoin. Ed è una vera svolta storica. Al momento l'opzione è valida solamente per gli utenti USA, ma sembra lo schiudersi di un portone molto interessante da attraversare per la moneta elettronica. L'altro motivo per cui il 2020 potrebbe essere ricordato è il fatto che a fine settembre è arrivata la prima proposta di Regolamento UE, il cui obiettivo è "fornire chiarezza legale e certezza per chi emette e fornisce crypto-asset". La stretta ci sarà soprattutto in termini di irequisiti minimi che i fornitori di cryptovalute dovranno rispettare (anche patrimoniali e sulla custodia) e nella lotta agli attacchi hacker. I minatori secondo l'UE dovranno avere una "presenza fisica nell'Unione europea e saranno soggetti alla supervisione EBA (Authority UE bancaria) in modo da tutelare la stabilità finanziaria del Vecchio Continente.

Happy birthday Bitcoin!

 

 

Paolo Bozzacchi

 

photo credits: valute virtuali

 

 

Articoli Correlati

di Alessandro Caruso | 23 Novembre 2024

Elezioni, nomine e sentenze