In Parlamento / Innovazione

Una legge di sistema per il digitale, ecco la proposta. Si apre il confronto con il governo

13
Ottobre 2023
Di Alessandro Caruso

Una legge quadro per il digitale. Più propriamente una legge annuale, finalizzata a “fotografare i progressi nell’adozione delle politiche, a individuare e rimuovere gli ostacoli tecnologici e regolatori all’accesso e al dispiego dell’innovazione digitale”. Questa è la ratio del ddl di cui il senatore Antonio Nicita (Pd) è primo firmatario e che di fatto rappresenta uno dei primi tentativi legislativi di sistema per assecondare il processo di transizione digitale in corso e perfezionare l’efficacia dei suoi effetti, in tutti gli ambiti.

Una legge che nasce in risposta all’esigenza di implementare le infrastrutture digitali fisse e mobili, così come previsto anche nel Pnrr (che per questo obiettivo stabilisce un investimento di 6,7 mld di euro) e di gettare i presupposti per la costruzione della “smart Italy”, andando a colmare quel digital divide che ancora oggi caratterizza il nostro paese. Negli ultimi anni sono state messe in campo diverse misure di semplificazione volte ad accelerare la diffusione delle reti ultraveloci che però hanno avuto finora un impatto limitato, anche a causa dei numerosi vincoli ancora presenti a livello locale. Per questo molti operatori ritengono necessario un cambio di passo. E una legge di sistema, seppur perfezionabile, è un approccio costruttivo per creare un coordinamento tra ttti i principali stakeholder coinvolti in questo cambiamento.

IL COMITATO PER LO SVILUPPO DIGITALE
Nello specifico la proposta targata Nicita istituisce il Comitato per lo sviluppo digitale e la regolazione. Il comitato è costituito da un rappresentante ciascuno dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, dell’Autorità di regolazione dei trasporti, del Garante per la protezione dei dati personali, dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, dell’Agenzia per l’Italia digitale. Il Comitato è presieduto, con rotazione annuale, da un rappresentante delle autorità indipendenti e delle agenzie che lo compongono. Entro il 30 settembre di ogni anno predispone e trasmette al governo una relazione annuale sullo stato dello sviluppo digitale nel paese e sugli ostacoli tecnologici e regolatori al dispiego dell’innovazione digitale.

Il governo è tenuto a presentare alle Camere, entro sessanta giorni dalla data di trasmissione della relazione annuale del Comitato, il disegno di legge annuale per il digitale prevedendo che esso sia diviso in diverse sezioni e che sia accompagnato da una relazione illustrativa che evidenzi: lo stato di conformità dell’ordinamento interno ai principi comunitari in materia di politiche digitali, nonché alle politiche europee in materia di concorrenza e di regolazione settoriale dei mercati e dei servizi digitali, nonché di garanzie e tutela per i cittadini, con particolare riguardo per i minori; lo stato di attuazione degli interventi previsti in precedenti leggi nazionali e direttivi e regolamenti europei, indicando gli effetti che ne sono derivati per i cittadini, i lavoratori, le imprese e la pubblica amministrazione;  l’elenco delle segnalazioni e dei pareri delle Autorità amministrative indipendenti, nel corso dell’anno, ai quali, in tutto o in parte, il Governo non intenda dare attuazione, indicando gli ambiti in cui non si è ritenuto opportuno darvi seguito.

I COSTI
Per le spese di funzionamento dei servizi e degli uffici del Comitato viene prevista una spesa di euro 250.000 annui. Il personale da assegnare al Comitato verrebbe individuato, con apposito decreto del presidente del Consiglio, nell’ambito del personale di ruolo della pubblica amministrazione, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

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