In Parlamento
Tavolo Meloni-sindacati. Anticipi pensionistici e natalità il sentiero della destra
Di Giampiero Cinelli
Per il governo è una fase importante, in cui si cerca di inanellare importanti riforme. Da quella fiscale al lavoro, dalle pensioni al capitolo del Pnrr. Fino agli ambiziosi progetti istituzionali da incanalare. Ma passaggi del genere non possono non essere discussi con i sindacati e le associazioni di categoria, considerando soprattutto la congiuntura difficile dal punto di vista economico per le fasce sociali medio-basse, colpite da un’inflazione che non demorde. Allora oggi pomeriggio a Palazzo Chigi la premier ha incontrato i rappresentanti delle sigle confederate.
Pensioni
L’osservatorio sulla spesa previdenziale al ministero «sarà utile per mappare tutta la spesa e per valutare anche gli effetti di determinati provvedimenti in tema di esodi aziendali e ricambio generazionale. Il primo tavolo sarà sugli anticipi pensionistici», ha detto la premier, sottolineando che «il confronto è particolarmente prezioso. Credo che si possa partire dal lavoro dell’osservatorio e dei tavoli tecnici, un lavoro di studio, per poi proseguire con un confronto complessivo sul sistema che possa portarci a soluzioni migliori in una materia molto complessa». Dalle pensioni alla denatalità, che è «un’altra grande questione economica, che se non affrontata per tempo renderà molto meno efficaci tutti gli altri provvedimenti – ha sottolineato Giorgia Meloni –. È inutile pensare a come ottimizzare il sistema previdenziale, se abbiamo sempre meno persone in età lavorativa».
La legge delega fiscale
La premier ha spiegato che obiettivo della delega fiscale è «la riforma complessiva del sistema, con una riduzione progressiva delle aliquote Irpef per abbassare la pressione fiscale. Questo significa, nella nostra idea, ampliare sensibilmente lo scaglione più basso per ricomprendervi molti più lavoratori. Immaginiamo di inserire anche per i lavoratori dipendenti – ha spiegato – una serie di deduzioni, tra le quali quella sui trasporti. Inoltre, vogliamo rendere strutturale il tema dei fringe benefit e la detassazione del contributo del datore di lavoro per i lavoratori ai quali nasca un figlio».
Occupazione femminile
La leader di Fratelli D’Italia è generalmente criticata dalle opposizioni per una minore attenzione verso le questioni femminili. Lei nell’incontro di oggi ha parlato così del tema del lavoro femminile: «Come registrato dall’Istat, a marzo è stato raggiunto il record sia in termini di tasso di occupazione sia di numero di occupati che di contratti a tempo indeterminato. Anche questo è sicuramente un segnale incoraggiante. Abbiamo già adottato vari provvedimenti ma vogliamo incentivare ancora l’occupazione a tempo indeterminato, soprattutto nell’ambito dell’occupazione femminile, che rimane il nostro principale gap rispetto alla media europea. Se colmassimo quel divario, colmeremmo di fatto tutto il gap occupazionale che abbiamo rispetto agli altri Paesi europei. Questo rimane un grandissimo tema soprattutto per le regioni del Mezzogiorno. I nostri provvedimenti si sono quindi concentrati soprattutto sui fragili, sulle donne, sui giovani e sui percettori del reddito di cittadinanza».
La Uil osserva
«Non ci sottraiamo mai al confronto, ma fino a oggi è stato insufficiente: va strutturato in modo organico sul merito delle proposte», ha detto il leader della Uil Pierpaolo Bombardieri. «La rosa dei temi sul tavolo è ampia e alcuni di questi temi avranno ricadute nella manovra. Non ci sono nel Def, però vedremo se ci saranno nella Nadef (La Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza). Vorremmo – ha proseguito Bombardieri – parlare di sanità, per esempio, che è un tema molto importante, ma non abbiamo mai incontrato il ministro. Ci vuole insomma una trattativa, un confronto serrato che produca qualche risultato. In generale e in via prioritaria, noi vogliamo che sia redistribuita la ricchezza per dare la possibilità a chi lavora di vedere aumentati i propri salari: in questo Paese, c’è un problema che riguarda le politiche salariali, perché i lavoratori, negli ultimi due anni, hanno perso il 10% del loro potere d’acquisto».
La visione di Ugl
Più ottimista la Ugl: «La convocazione dei sindacati presso Palazzo Chigi rappresenta un’importante apertura del governo al confronto con tutte le parti sociali – ha dichiarato Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl. – In primo luogo, l’Ugl ritiene che una riforma fiscale non possa limitarsi a una semplice riduzione della pressione fiscale, ma l’obiettivo è superare in modo strutturale la fiscalità organizzata sul contribuente-individuo per passare al contribuente-famiglia. In secondo luogo, occorre riequilibrare il differenziale tra la tassazione sulle rendite finanziarie e quello sul lavoro e sulla produzione, rendendo strutturale il taglio del cuneo fiscale e contributivo, partendo dal lavoro dipendente».