In Parlamento

Mediterraneo, cooperazione ed energia la necessità politica

20
Febbraio 2025
Di Giampiero Cinelli

Il Mediterraneo per l’Italia è strategico e, oggi più che mai, il perseguimento della stabilità e di rapporti politici ottimali sono importanti. Con tale spirito si svolge, tra oggi e domani, alla Camera dei deputati, il 19° Meeting dell’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo (PAM), un’importante piattaforma di dialogo tra i rappresentanti parlamentari dei Paesi mediterranei. L’evento riunirà circa 250 delegati provenienti da oltre 30 nazioni, con l’obiettivo di promuovere stabilità, sicurezza e sviluppo sostenibile nella regione.

Il deputato Giulio Centemero, Presidente della delegazione italiana e Vicepresidente della PAM, avrà un ruolo di primo piano nei lavori dell’Assemblea, che si concluderanno con l’elezione del nuovo Presidente dell’organizzazione per il biennio 2025-2026.

Un programma ricco di interventi di alto livello
La sessione inaugurale andata in scena stamane nell’Aula dei Gruppi della Camera. Numerosi rappresentanti istituzionali internazionali partecipano alla discussione, tra cui Dejan Durovic del Parlamento del Montenegro, Mishaal Al-Salmi dell’Assemblea Consultiva dell’Arabia Saudita, Mohamed Abou El Enein della Camera dei Rappresentanti dell’Egitto, Hamda Hassan Al-Sulaiti del Consiglio della Shura del Qatar e Jehad Abdulla Al Fadhel del Consiglio consultivo del Bahrain.

La Commissaria UE per il Mediterraneo, Dubravka Suica, ha oggi sottolineato il ruolo centrale della regione per l’Europa: «Sappiamo che il Mediterraneo ha sempre occupato un posto speciale nel cuore e nella storia degli europei». Ha quindi annunciato il lancio di un nuovo Patto per il Mediterraneo con l’obiettivo di potenziare le partnership su temi chiave come commercio, energia e cooperazione politica. «Abbiamo avviato un nuovo Patto per il Mediterraneo, con l’obiettivo di rafforzare le nostre partnership in modo reciproco e vantaggioso per tutti», ha dichiarato la Commissaria.

Rinforzare socialmente il Mediterraneo
Un aspetto cruciale emerso nel dibattito è stato il dato demografico: «Nel nostro vicinato meridionale, il 50% della popolazione ha meno di 24 anni e molti di loro sono fuori dal mercato del lavoro o dal sistema educativo». Per affrontare questa sfida, l’UE intende creare un network di università mediterranee per favorire lo scambio di conoscenze e competenze. «Dobbiamo garantire che la formazione e le opportunità siano accessibili a tutti, senza provocare una fuga di cervelli», ha aggiunto Suica.

Mediterraneo hub del gas?
La transizione energetica ha occupato un posto di rilievo nella discussione, con l’UE che mira a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi, investendo nelle risorse rinnovabili del Mediterraneo. «Vogliamo sviluppare questa regione per creare nuovi posti di lavoro e, allo stesso tempo, affrontare le cause profonde della migrazione», ha affermato Suica, evidenziando il ruolo dell’idrogeno verde e dell’energia solare nella transizione energetica.

La pace
Un altro punto centrale è stato il processo di pace in Medio Oriente, con il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, che ha ribadito la necessità di un impegno concreto per la stabilità della regione: «Dobbiamo lavorare per costruire la pace nel territorio martoriato del Medio Oriente, dobbiamo far sì che il cessate il fuoco a Gaza possa continuare». Ha ricordato inoltre l’impegno dell’Italia nell’aiutare le popolazioni colpite dal conflitto, citando l’accoglienza di venti bambini palestinesi malati di tumore negli ospedali italiani e il progetto di aiuti ‘Food for Gaza’. «Noi siamo amici di Israele ma anche del popolo palestinese. Non siamo amici di Hamas. Vogliamo essere portatori di pace», ha dichiarato il ministro.

In questo contesto, si inserisce il dibattito in vista del Consiglio di associazione Ue-Israele del 24 febbraio, dove si discuterà la possibile sospensione dell’accordo di associazione in caso di comprovata violazione dei diritti umani da parte di Israele. La Commissaria Suica ha confermato che «faremo presenti tutte le questioni», ma non ha chiarito se verrà affrontato l’articolo 2, la clausola che prevede la sospensione dell’accordo. Intanto, 118 organizzazioni della società civile, guidate da Oxfam, hanno inviato una lettera all’alta commissaria UE per la Politica estera e di sicurezza, Kaja Kallas, chiedendo una presa di posizione chiara e la revisione delle relazioni commerciali con Israele.

L’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo si conferma quindi un forum essenziale per affrontare le sfide della regione, con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione e promuovere soluzioni concrete per la stabilità e la crescita condivisa.