Le jeux sont fait, direbbero a Parigi. O quasi. Perché se è vero che con la chiusura delle liste i partiti sono riusciti grossomodo a prevedere l’elezione delle loro prime file, è altrettanto certo che le sorprese saranno dietro l’angolo. Complice un effetto avverso del sistema elettorale, il cosiddetto “effetto flipper”, riguardante la ripartizione dei seggi del Rosatellum.
Il meccanismo è tra i più astrusi mai inventati per la ripartizione dei seggi. In pratica il Rosatellum, una volta stabilito quanti seggi spettano ad ogni formazione politica che ha superato la soglia di sbarramento del 3% – e in seguito al riparto dei voti delle liste coalizzate fermatesi tra l’1% e il 3% -, distribuisce tali seggi tra le circoscrizioni, seguendo il criterio del quoziente e dei più alti resti.
Già qui potrebbe crearsi un primo intoppo, con liste a cui potrebbero essere attribuiti in determinate circoscrizioni più seggi di quanto dovuto. In tal caso questi seggi eccedentari verranno sottratti per poi essere aggiunti alle liste sotto rappresentate. Anche se appartenenti ad altre circoscrizioni. È un primo caso concreto di applicazione dell’effetto flipper del Rosatellum.
Ma non è finita qui. Perché una volta attribuiti i seggi per circoscrizione, bisogna poi certificare la rappresentanza effettiva dei collegi plurinominali. E il meccanismo presentato poc’anzi riprende vita. Ci saranno alcune liste sovradimensionate in determinati collegi e altre meno. Alle prime verranno sottratti i seggi eccedentari per essere dati alle seconde. Il tutto per far quadrare i conti, rendendo però di fatto casuale lo scatto di una parte dei seggi in palio.
Un caos che risulta essere più esplosivo per la Camera, che conta un numero di circoscrizioni maggiore. Al Senato invece le circoscrizioni corrispondono di fatto alle regioni, con la sola eccezione delle più popolate ulteriormente suddivise al proprio interno.
Siamo quindi di fronte ad una roulette che non consente ai partiti di avere un quadro completo dei potenziali eletti, neanche con i primi risultati ufficiali sotto mano. Possono volerci giorni per stabilire con certezza come sarà la ripartizione dei seggi con il Rosatellum e i ricorsi saranno dietro l’angolo.
Nel 2018 aveva fatto scalpore il “caso Gambarini”, candidata alla Camera per Forza Italia al plurinominale dell’Emilia-Romagna, che aveva perso lo scranno dopo un riconteggio che partiva… dalla Calabria! Ebbene sì, lo scontro tra la poi eletta Tripodi (FI) e Orsomarso (FdI) ha dato il la a un effetto domino su tutto il territorio nazionale.
Bisognava infatti compensare il seggio “perso” da Fratelli d’Italia, che lo ha in seguito ottenuto in Veneto ai danni della Lega. Il partito di Salvini, a quel punto, andava compensato: per loro il seggio è scattato in Trentino, ai danni della forzista Biancofiore. La quale, così, ha preso lo scranno emiliano della mai onorevole Gambarini.
Pronti a tutto questo? Credo di no.