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Accordo Italia-Albania, Tajani: ci sarà il voto del Parlamento

21
Novembre 2023
Di Giampiero Cinelli

Il ministro degli esteri Antonio Tajani arriva alla Camera per spiegare e difendere l’accordo stipulato tra Italia e Albania sul tema migranti. Un accordo, specifica il presidente di Forza Italia, che non viola il diritto Ue, anche perché, più precisamente, ne è fuori. Non essendo l’Albania un Paese membro.

«Il dibattito di oggi e il voto che lo concluderà dimostrano, se ce ne fosse bisogno, che il nostro governo non si è mai sottratto, specie su questioni di tale rilevanza, al dialogo e al vaglio del Parlamento. Consideriamo quindi il voto delle risoluzioni di oggi solo un primo ma significativo passo in questa direzione. E un’indicazione preziosa», dice Tajani. Mettendo in chiaro che ci sarà un passaggio parlamentare di ratifica attraverso un Ddl.

Il ministro promuove l’accordo non solo per la sua specificità in ambito di flussi, e per la sua potenzialità di alimentare quelli regolari, ma anche come opportunità di vivificare economicamente i già ottimi rapporti con Tirana: «La vitalità dei rapporti tra Italia e Albania si fonde infatti su legami storici profondi che toccano tutte le dimensioni, quella politica, quella economica, quella culturale, quella sociale e anche la sicurezza. La cooperazione di Polizia vanta eccellenti livelli di integrazione, a partire dal primo accordo tra Ministri dell’Interno del 1991. Lotta al traffico illecito di sostanze stupefacenti e alla criminalità sono al centro dell’attività di squadre investigative congiunte. La nostra Guardia di Finanza opera dal 2016 a Durazzo, con attività di sorveglianza marittima per contrastare i traffici illeciti via mare e sorveglianza aerea del territorio per contrastare la produzione illecita di cannabis. Altrettanto intensa è la cooperazione giudiziaria, testimoniata dalla presenza di un magistrato di collegamento italiano presso il Ministero della Giustizia albanese. Con l’Albania siamo inoltre in procinto di firmare un importante accordo in materia di pensioni e previdenza sociale. La nostra, quindi, è un’amicizia che si basa anche sulla comune appartenenza all’Alleanza Atlantica. E ora con questo accordo si arricchisce di una nuova importante componente».

Il Protocollo siglato fra Italia e Albania «stabilisce che nei due centri non potranno trovarsi complessivamente più di 3.000 migranti nello stesso momento e che i migranti potranno arrivare nel porto albanese solo con navi delle autorità italiane, intervenute in operazioni di soccorso. Quindi non si potranno trainare i barconi degli scafisti, né indirizzare verso l’Albania imbarcazioni gestite da Organizzazioni Non Governative. I migranti avranno esattamente lo stesso trattamento previsto dalle norme italiane ed europee», aggiunge Tajani.

Le perplessità dichiarate in Aula dall’opposizione vertono sull’effettiva possibilità di garantire i diritti umani, perché siccome ci si trova in territorio non italiano si teme una minore reattività qualora qualcuno dovesse scappare, o in caso di decisioni sui rimpatri. Oltre al fatto che, sebbene i minori e le donne incinte non saranno ammesse, potrebbe essere difficile individuare gravidanze tempestivamente o stati di minore età, tenendo conto poi dell’intoppo per cui, se un migrante non può più rimanere il Albania, e non c’è modo di rimpatriarlo, automaticamente viene trasferito in Italia. Altro punto degno di nota, secondo Alleanza Verdi-Sinistra, è che questo accordo, per ragioni sostanziali e formali, non sia giustificabile in virtù di quello di Cooperazione del 1995.

Certamente tanti i punti interrogativi. Che contemplano anche i costi che l’Italia stessa si accolla in toto. Ma c’è anche la visione positiva dell’onorevole di FdI Salvatore Deidda, il quale osserva: «Se diciamo sempre che l’immigrazione è un tema che si affronta coralmente, allora questo è proprio un esempio di collaborazione».

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