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Vino in lattina non più fantasia. Vince Sauvignon

27
Luglio 2022
Di Giampiero Cinelli

Il mercato dei vini in lattina è in espansione. Non solo per la sua fascia commerciale, ma anche riguardo ai contenitori con uve di maggiore pregio.

A dirlo è Wine Spectator, riportando i dati della società di marketing Grand View Research: il mercato del vino in lattina nel 2021 è stato di 235,7 milioni di dollari di vendite e ci si aspetta ancora crescita globale superando i 570 milioni di dollari entro il 2028. Tra i motivi la migliore qualità dei vini proposti. Sono almeno una dozzina le cantine che stanno offrendo prodotti premium in lattina. La conferma arriva anche dagli assaggi alla cieca di quasi 60 vini in lattina con più della metà che hanno ottenuto punteggi compresi tra 85 e 89 sulla scala dei 100 punti di Wine Spectator, e da un importante crescita del livello del vino rosso che ha eguagliato i bianchi e i rosati.

ll punteggio più alto è stato per Companion Wine Co., una partnership tra il designer Robert Van Horne e l’enologo Ryan Stirm. Produttori del Sunny B Oliver’s Vineyard Edna Valley (90 punti, 11 Dollari per lattina da 375 ml), ottenuto principalmente da uve Sauvignon Blanc, con un saldo di Chardonnay. Il vino fermenta e affina in botte per 6 mesi. L’Anderson Valley Pinot Noir di Maker e il suo Paso Robles Zinfandel hanno ottenuto invece 89 e 88 punti, mentre Groove ha ottenuto 88 punti con il suo Sonoma Coast Pinot Noir. Scopo dichiarato di chi sta investendo in questo mercato è scacciare via la convinzione che il vino in lattina non sia buono. Se sarà così, molte più aziende potrebbero entrare nel settore. Il problema fondamentale è che certe tipologie di vino troppo rinomate non possono essere messe in lattina perché esigerebbero un prezzo di vendita troppo alto. Anche se una soluzione intermedia i grandi produttori possono trovarla. Più proibitiva invece la prospettiva per le piccole cantine.

La Cina corre più veloce

La Cina invece crede moltissimo sul vino in lattina a bassa gradazione alcolica e secondo le proiezioni avrà un mercato da 11 miliardi di dollari nel 2025. A conferma del trend, WiMo, un nuovo marchio cinese di vino in lattina creato solo l’anno scorso, ha sorpreso il mercato del vino raccogliendo milioni di finanziamenti. Fondato nel 2021, WiMo “Pu Ke” (WiMo “葡刻”), che in cinese significa “Momento del vino”, è un marchio di vino dal consumo veloce che si rivolge alle giovani generazioni. La sua rapida ascesa ha attirato l’attenzione di Kindergarten Green, una società di investimento sostenuta dalla piattaforma di streaming video iQIYI, di proprietà del gigante cinese della ricerca su Internet Baidu Inc, che ha deciso per un finanziamento molto pesante.

Secondo i dati della piattaforma di ricerca commerciale Tianyancha, a settembre 2021 la Cina contava più di 115.000 imprese legate al settore degli alcolici. Anche famosi investitori, tra cui Matrix Partners e Sequoia China, stanno guardando al crescente settore delle bevande a basso contenuto alcolico che si rivolge ai consumatori della generazione Z. Secondo quanto riporta il sito specializzato vino-joy.com nel 2020 il mercato cinese delle bevande a basso contenuto alcolico ha già raggiunto una valutazione di 20 miliardi di Yuan (3 miliardi di dollari) e si prevede appunto che crescerà fino a 74,2 miliardi di Yuan (11 miliardi di dollari) entro il 2025. WiMo punta sulla confezione in lattina più informale e portatile, invece delle bottiglie di vetro. Per trasmettere l’idea di un consumo sempre possibile e a portata di mano, scevro dai classici riti legati al vino.

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