Food
Ue-Mercosur, quali sono le eccellenze Made in Italy protette dall’accordo
Di Ilaria Donatio
Dal Culatello all’Aceto balsamico, dal Barolo al Grana Padano: la lista dei prodotti Made in Italy, stilata dalla Commissione Ue perché siano protetti dall’accordo Ue-Mercosur, contiene sia pezzi da novanta – come il Prosciutto di San Daniele e il Parmigiano Reggiano – che prodotti cult come il Zampone di Modena e il Gorgonzola. In tutto sono 57 i prodotti che rientrano nell’intesa con Mercosur – acronimo dello spagnolo Mercado Común del Sur, il mercato comune dell’America meridionale – che ha l’obiettivo di creare una delle più grandi zone di libero scambio al mondo, che copre oltre 700 milioni di persone e quasi il 25% del Pil globale.
350 eccellenze europee
La sigla dell’accordo commerciale risale al 6 dicembre scorso, quando in un viaggio lampo a Montevideo (ma dopo un lunghissimo negoziato), la presidente Ursula Von der Leyen ne ha concordato i termini. Vini, soprattutto, ma anche formaggi, aceti, prodotti a base di carne, pasta e ortaggi italiani che rientrano in un più corposo gruppo di 350 eccellenze europee che risulteranno blindate rispetto a un “rischio imitazione” nei Paesi dell’America latina, firmatari dell’accordo di partenariato (Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay). Prerogativa, questa, che ne rimarcherà la distintività, accrescendone il valore.
La quantità di prodotti agroalimentari importati dal Mercosur che beneficiano di dazi più bassi sarà tuttavia contingentato. E cioè, è stato fissato un limite massimo che è di 99mila tonnellate per le carni bovine (pari all’1,6% della produzione totale della Ue); di 25mila tonnellate per le carni suine (pari allo 0,1% della produzione totale della Ue); di 180mila tonnellate per il pollame (pari all’1,4% della produzione annuale della Ue).
Agricoltori critici
L’accordo di libero scambio con i Paesi del blocco sudamericano ha, però, messo in allarme gli agricoltori. Confagricoltura si è detta preoccupata per l’impatto derivante da una maggiore apertura alle importazioni di prodotti agroalimentari dal Mercosur, in particolare carni bovine, pollame, riso, mais e zucchero. E ha sottolineato la necessità di un principio di reciprocità che richieda ai produttori del Mercosur di rispettare gli stessi standard ambientali e sanitari previsti per gli agricoltori europei, ponendo l’accento sulle difficoltà che gli operatori Ue incontrerebbero per competere equamente con produttori esteri sottoposti a regole meno restrittive.
Lollobrigida: garanzie su reciprocità
In un report – appena divulgato dalla Commissione europea – si legge che la Commissione è pronta ad aiutare rapidamente e con forza gli agricoltori “nell’improbabile eventualità di significative perturbazioni del mercato legate all’accordo”.
Rassicurazioni esplicite arrivano anche in tema di standard Ue a tutela dei cittadini e impegni in materia di sostenibilità. Nel primo caso si garantisce che “tutti i prodotti del Mercosur dovranno rispettare le rigorose norme della Ue in materia di sicurezza alimentare”. Quanto ai target green si legge che “i forti impegni in materia di sostenibilità valgono in egual misura per i produttori di entrambe le parti”. E poi esiste la clausola di salvaguardia pensata per proteggere gli agricoltori della Ue da qualsiasi aumento improvviso delle importazioni, aggiungendo che “è la prima volta che tale misura è stata inserita in un accordo della Ue, anche per i prodotti già soggetti a un contingente”.
Intanto, il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida – in sintonia con il premier Giorgia Meloni – ha chiesto “garanzie su reciprocità e protezione dei nostri prodotti”.
Attualmente – riporta il documento – l’export agroalimentare Ue nell’area vale 514 milioni di euro e rappresenta solo il 5% delle esportazioni totali, gravato com’è da dazi proibitivi che oscillano dal 27 al 55%.