Food
Ricerca e filiera agro-alimentare unite per la sostenibilità ambientale
Di Redazione
All’interno dell’audizione della Ministra delle politiche agricole, Teresa Bellanova, relativa alla nuova Pac, sono state affrontate tematiche quali la biodiversità, l’impatto ambientale e la sostenibilità. Questioni che fanno molto discutere, soprattutto per la centralità che ricopre il nostro Paese in termini di livello di qualità dei prodotti made in Italy. A questo proposito, non solo il Governo, ma anche le grandi imprese della filiera agro-alimentare si mobilitano per raggiungere a pieno questi obiettivi. Un esempio sono i progetti che nascono dalla partnership tra Campus Peroni, il centro di eccellenza di Birra Peroni per sostenere la cultura della qualità e della sostenibilità in ambito agricolo e cerealicolo, e l’Università Campus Bio-Medico di Roma.
A partire da quest’anno, gli studenti della “Facoltà Dipartimentale di Scienze e Tecnologie per l’Uomo e per l’Ambiente” – e dei relativi Corsi di Laurea in Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione Umana, Scienze e Tecnologie Alimentari e Gestione di Filiera – potranno inserire nel proprio percorso formativo esperienze in campo, seminari, workshop, finalizzati ad approfondire processi e modelli di coltivazione dell’orzo distico da birra e confrontarsi con la gestione di una moderna filiera di produzione agro-alimentare.
Con l’ingresso dell’Università Campus Bio-Medico, Campus Peroni accoglie un nuovo partner per “fare sistema” e rafforzare le attività di ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica in agricoltura. Sarà proprio grazie alla collaborazione con attori (pubblici e privati) impegnati sul territorio che si riuscirà a creare e a diffondere le conoscenze scientifiche indispensabili per migliorare la qualità dei prodotti secondo i principi della sostenibilità ambientale.
“Siamo orgogliosi dell’inizio della cooperazione con il Campus Bio-Medico di Roma” – dichiara Federico Sannella, Direttore Relazioni Esterne di Birra Peroni. “Dopo oltre due anni di attività con gli studenti dei Dipartimenti di scienze agrarie degli Atenei di Teramo, Perugia, Firenze, Tuscia, Padova e Salerno, Campus Peroni è pronto a entrare nel vivo di progetti di ricerca e sviluppo riguardanti il settore agroalimentare a 360°. Attraverso questa importante partnership Campus continuerà a promuovere, in maniera sempre più performante, iniziative di formazione dedicate sia agli studenti delle università coinvolte sia agli imprenditori agricoli della filiera Birra Peroni, al fine di migliorare la qualità delle materie prime come l’orzo da birra. Solo attraverso la collaborazione con soggetti impegnati in questi ambiti – come Università e Istituti di Ricerca – possiamo vincere la sfida di innovare un settore in costante evoluzione e crescita” – conclude Sannella.
“La collaborazione con Campus Peroni che prende il via oggi rappresenta per l’Università Campus Bio-Medico di Roma un tassello che arricchisce ulteriormente la nostra offerta formativa nell’ambito delle scienze dell’alimentazione e della nutrizione umana” – spiega la professoressa Laura De Gara, Preside della Facoltà Dipartimentale di Scienze e Tecnologie per l’Uomo e l’Ambiente dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. “La possibilità di portare i nostri studenti all’interno dell’azienda e di seguire tutta la filiera di produzione contribuisce a realizzare uno dei nostri obiettivi principali: formare professionisti consapevoli, capaci di lavorare in tutte le fasi dei processi. Dai controlli di qualità in laboratori e negli stabilimenti fino al management delle imprese alimentari e della formazione ad una corretta alimentazione del consumatore. Il confronto con il mondo produttivo su temi di grande attualità quali rapporto tra alimentazione e salute, economia circolare, filiere e cambiamenti climatici, aiuta gli studenti dei corsi di studio della Facoltà Dipartimentale di Scienze e Tecnologie per l’Uomo e l’Ambiente a cogliere l’importanza di una formazione multidisciplinare fondamentale per identificare nuove strategie di sviluppo sostenibile di sistemi ad alta complessità” – conclude De Gara.
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