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Le ostie totalmente gluten free non sono ammesse in Vaticano. Gli Ogm, si.

19
Luglio 2017
Di Redazione

L’ostia puo’ essere considerata valida per la consacrazione solo se contiene una minima quantità di glutine. Il grano utilizzato però, può essere Ogm.

Lo ribadisce una lettera della Congregazione per il Culto Divino e i sacramenti, indirizzata ai vescovi di tutto il mondo, che chiede maggiore attenzione nell'approvvigionamento del pane e del vino destinato alla Messa. Ma la quantità di glutine può essere infinitesimale (purché' ci sia) e quindi la disciplina, peraltro già in vigore, non danneggerà chi soffre di celiachia. Il documento a firma del cardinale Robert Sarah reso noto oggi ribadisce integralmente le norme emanate nel 2003 dall'ex Sant'Uffizio "riguardanti le persone che, per diverse e gravi motivazioni, non possono assumere pane normalmente confezionato o vino normalmente fermentato". "Le ostie completamente prive di glutine – si legge nel testo – sono materia invalida per l'Eucaristia. Sono materia valida le ostie parzialmente prive di glutine e tali che sia in esse presente una quantità di glutine sufficiente per ottenere la panificazione senza aggiunta di sostanze estranee e senza ricorrere a procedimenti tali da snaturare il pane". Mentre "la materia eucaristica confezionata con organismi geneticamente modificati può essere considerata materia valida". Ed anche "il mosto, cioè il succo d'uva, sia fresco sia conservato sospendendone la fermentazione tramite procedure che non ne alterino la natura (ad esempio il congelamento), è materia valida per l'Eucaristia". "Gli ordinari – continua il documento – sono competenti a concedere la licenza di usare pane a basso tenore di glutine o mosto come materia dell'Eucaristia a favore di un singolo fedele o di un sacerdote. La licenza può essere concessa abitualmente, finche' duri la situazione che ne ha motivato la concessione".

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