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Il vino italiano piace sempre di più: continua la crescita dal Vinitaly di Verona
Di Piero Tatafiore
Esistono alcuni appuntamenti internazionali immancabili. Un pò come il Gran Premio di Formula 1 di Montecarlo o di Monza. Oppure come Wimbledon o il Roland Garros di tennis. Per il vino l’appuntamento immancabile, il “place to be” è il Vinitaly di Verona, giunto alla 56^ edizione.
È sempre un’esperienza avvolgente passare da una regione all’altra, in un viaggio ideale attraverso la diversità di vigneti e lavorazioni, tra vini bianchi, rossi, rosé, spumantizzati e tutti gli strumenti necessari alla produzione.
Un momento anche di incontro e dibattito, con la presenza, sempre massiccia, delle istituzioni, a cominciare dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, come l’anno scorso, ha voluto essere presente come capofila di un governo che è accorso in massa alla Fiera di Verona.
Istituzioni, sì, ma soprattutto business. Perché, al di là dell’aspetto relazionale, del boost comunicativo, dell’opulenza espositiva, al Vinitaly ci si va soprattutto per fare business, sia da parte degli espositori che dei visitatori/buyer. E i numeri della 56^ edizione lo confermano: in leggero incremento gli operatori esteri da 140 paesi a quota 30.070 (31% sul totale), di cui 1200 top buyer (+20% sul 2023) da 65 nazioni selezionati, invitati e ospitati da Veronafiere in collaborazione con Ice Agenzia.
Bilancio positivo anche per Vinitaly Plus, la piattaforma di matching tra domanda e offerta con 20mila appuntamenti business, raddoppiati in questa edizione, e per il fuori salone Vinitaly and the city, che ha superato le 50mila degustazioni (+11%).
Tanto che per il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo: “Vinitaly consolida il proprio posizionamento business e un ruolo sempre più centrale nella promozione internazionale del vino italiano. I dati della manifestazione, unitamente al riscontro positivo delle aziende, confermano gli obiettivi industriali dell’attuale governance di Veronafiere fortemente impegnata a potenziare il brand fieristico del made in Italy enologico nel mondo”.
Un mondo che ha dimostrato anche quest’anno di gradire particolarmente il Vinitaly: tra le presenze estere gli Stati Uniti si confermano in pole position con un contingente di 3700 operatori presenti in fiera (+8% sul 2023). Seguono Germania, Uk, Cina e Canada (+6%). In aumento anche i buyer giapponesi (+15%). Un settore in piena salute, dunque, che trova nel Vinitaly il momento di sintesi tra business e “winelover”, tra passione e fatturato. Appuntamento al 6 aprile 2025, per l’apertura della 57^ edizione.