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Il Consiglio dell’Agricoltura Ue non scioglie il nodo fertilizzanti

23
Novembre 2022
Di Flaminia Oriani

L’assemblea plenaria della COP27 di Sharm el-Sheikh si è conclusa con l’approvazione del documento finale, ma non tutti sono rimasti soddisfatti. A tornare a casa con l’amaro in bocca è l’Unione europea tanto che Berlino ha parlato di “svolta” a favore della giustizia climatica ma di “frustrazione” per quanto concerne la riduzione di emissioni. Delusione che non ha fermato l’agenda dell’Unione.

Come previsto si è svolto a Bruxelles il Consiglio dell’Agricoltura e della pesca (Agrifish) dell’Ue. Sul tavolo di confronto la nuova strategia forestale guardando al 2030 e la transizione energetica focalizzata sulla pesca e l’acquacoltura. Per quanto riguarda l’efficacia e il raggiungimento di un traguardo tangibile sulla strategia per le foreste il ministro italiano dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha sottolineato l’importanza di una cooperazione a livello unitario che coinvolga tutti gli Stati membri.

Il commissario Ue per l’Ambiente Virginijus Sinkevicius ha specificato che si intende portare una proposta legislativa in merito nel secondo trimestre del 2023. A definire la linea di traguardo è il raggiungimento della sensibilizzazione e il contrasto a qualsiasi forma di frammentazione politica. Per questo sarebbe opportuno pensare di rafforzare la governance del Comitato Foreste affinché ci sia un approccio trasversale sul tema.

Ma oltre all’unità serve anche un nuovo sistema informativo digitale che getti le basi sulle più moderne tecniche di telerilevamento. Questo dovrebbe portare ad avere un nuovo regolamento relativo al monitoraggio così da poter attivare delle politiche di gestione sostenibili.

Mentre per quanto riguarda l’agroalimentare è chiaro che il primo passo è contemplare la difesa ambientale. L’obiettivo è ridurre l’impatto per poter allargare le produzioni all’interno del continente. In questo modo con la prospettiva europea si può aspirare a una maggiore indipendenza e alla possibilità di avere cibo a sufficienza. Mentre attraverso la lente nazionale ci si può concentrare sulla qualità. Un punto, questo, su cui si è soffermato Lollobrigida, del resto non è un caso che il marchio Made in Italy sia un asso nella manica del paese su cui l’Esecutivo intende puntare la sua azione di governo.

Una strategia che però trova un ostacolo nel problema del prezzo dei fertilizzanti. Nodo su cui ha posto particolare attenzione il commissario Ue all’Agricoltura Janusz Wojciechowski sottolineando l’urgenza della questione. Perché se da una parte bisogna essere consapevoli che oltre la metà dei prodotti alimentari a livello globale dipende da fertilizzanti minerali, è anche necessario sapere che serve una elevata intensità energetica per poterli produrre.

Motivo per cui, oltre a un piano strutturale di ampio respiro, bisogna pensare a delle azioni a breve termine. Il commissario ha dichiarato che potrebbero essere messe in campo altre fonti di finanziamento come il contributo di solidarietà del pacchetto energia, i fondi per la ripresa e la resilienza, e la riserva di crisi agricola. Gli stati membri, inoltre, potranno dare priorità all’industria dei fertilizzanti per fornire accesso ininterrotto al gas in caso di razionamento, includendo tale punto nel proprio piano emergenziale nazionale.

Nel bilaterale avvenuto tra Lollobrigida e Wojciechowski è stata ribadita la posizione italiana in merito al Nutriscore che il ministro dell’Agricoltura italiano ha espresso su Twitter: “Per la nostra Nazione è importante preservare un modello agricolo che si è consolidato nel tempo”. La posizione dell’Italia è chiara: «Non può essere uno strumento, così come lo si è descritto – ha detto il ministro durante il bilaterale – che garantisca appieno il consumatore finale». L’obiettivo di Lollobrigida è quello di entrare nel merito a livello tecnico per informare in maniera approfondita il consumatore finale. Per ora si seguono i passi avanti in attesa di ricevere posizioni ufficiali.

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