“Gli italiani lo fanno meglio”, avrebbe affermato laconica Madonna riferendosi al tiramisù. E chi siamo noi per dare torto alla popstar planetaria? Nessuno. Tanto più che, come la pizza margherita o gli spaghetti pomodoro e basilico, il tiramisù è giusto quelle tre cose basilari del tipo “dire fare amare”: savoiardi (cortesemente, i Pavesini – con tutto il rispetto – non sono contemplati), caffè, mascarpone e cacao a pioggia. A questo proposito, restano memorabili il tweet di un anonimo goloso: “Morirò soffocato dal cacao sopra al tiramisù”, così come quell’altro cinguettio, dal registro splendidamente ironico, che rilanciava: “Chissà se il tiramisù ogni tanto mi pensa o mi vede soltanto come un amico”.
Tiramisù Day
Ironia a parte, il tiramisù nazionale è una cosa serissima oltre che, con ogni probabilità, il dolce al cucchiaio italiano più famoso del mondo. E per il Tiramisù Day – oggi ricorre (l’immancabile) Giornata Mondiale – è arrivato anche il riconoscimento di Prodotto Alimentare Tradizionale (Pat), almeno nella versione trevigiana.
Un riconoscimento ufficiale che lo fa entrare di diritto tra le eccellenze nazionali: i Pat sono riconosciuti in base all’articolo 12 della legge 12 dicembre 2016, n. 238 tra i prodotti le cui “metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura risultino consolidate nel tempo, rispettando regole tradizionali per un periodo di almeno 25 anni”.
Le origini controverse
Ma se a tavola mette tutti d’accordo, sul fronte storico sono in molti a contendersi la sua paternità: dal Veneto al Friuli, passando per il Piemonte e la Toscana. Quel che è certo è che la sua storia è talmente recente da non vederlo citato neppure nei ricettari di Pellegrino Artusi.
E sebbene i toscani abbiano cercato di attribuirsene la paternità, evidenziando le analogie con la zuppa del duca preparata per Cosimo de Medici nel XVII secolo a Siena, la vera origine del tiramisù è senza dubbio a Nordest. L’Accademia italiana della Cucina ha addirittura voluto depositare un atto notarile, il 15 ottobre 2010, per sancire l’origine e la vera ricetta del tiramisù o “Tirame su”. L’ideatore fu Roberto Linguanotto, negli anni ’70, che a quei tempi lavorava presso il ristorante “Alle Beccherie” a Treviso. I cugini friulani, tuttavia non sono persuasi dei natali: la querelle è ancora aperta.
Nessun dubbio invece sulla radice linguistica. Tirami sù deriva da “tirame su”, anzi ingentilisce l’espressione dialettale, ma ne lascia intatto il senso: un dolce casalingo popolare, nato per dare una carica energetica da fatiche da varia origine.
Numeri da capogiro
Sul food delivery Just Eat ne sono stati ordinati oltre 21 mila chili nel 2023, a conferma del trend di crescita registrato – non solo nelle pasticcerie – negli anni scorsi, per un giro d’affari che arriva a 14 milioni di euro solo per il fresco venduto nella grande distribuzione. Ma se il tiramisù pronto soddisfa le esigenze di comodità e servizio di molti consumatori, resta comunque ampia la fascia di italiani che realizza questo dolce in casa con le proprie mani: la spesa per acquistarne gli ingredienti nei supermercati è aumentata del 26% in un anno. La novità – emersa negli ulti tempi – è la crescita delle ricette a base pistacchio e alla crema spalmabile alla nocciola, ma anche alla frutta. E i consumi registrano picchi di richieste a Roma e in alcune città del Nord, tra cui Genova, Milano e Torino.
La Cina lo ama più di tutti “almeno a parole”
L’Accademia della Crusca ha certificato che tiramisù risulta essere un “italianismo gastronomico” in ben 23 lingue differenti. “In Cina – sottolineano – è addirittura la parola italiana più cercata sul web”: i siti in lingua cinese infatti conterebbero oltre 14 milioni di citazioni del tiramisù.
Consigli per un tiramisù perfetto
Il savoiardo deve essere di altissima qualità per assorbire in modo omogeneo e stabile il liquido dell’inzuppatura. Per rendere soffice la crema c’è chi monta gli albumi per aggiungerli al composto di tuorli e zucchero, unito al mascarpone; e chi preferisce aggiungere la panna semimontata (assente nella ricetta originale oltre che per i puristi del dessert italico). Mai zuccherare il caffè espresso, al massimo allungarlo con un po’ d’acqua. Il cacao deve sempre essere amaro, altrimenti si stempera il contrasto dolce-amaro tipico di questa specialità. Il tiramisù va lasciato riposare almeno 6 ore in frigorifero per permettere a tutti gli ingredienti di “fondersi”.
La curiosità
L’astronauta italiano Luca Parmitano, nel 2013, ha fatto inserire il tiramisù nel menù speciale per la sua permanenza in orbita. Quando si dice: un successo (mega)galattico.