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Violenza sulle donne, Mattarella: «Quanto fatto non sufficiente»

25
Novembre 2024
Di Giuliana Mastri

Oggi si celebra la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne. Istituita nel 1999, la ricorrenza è tuttavia ben più radicata nel tempo. Il giorno 25 novembre è stato scelto in ricordo del brutale assassinio delle sorelle Mirabal, attiviste politiche della Repubblica Dominicana, nel 1960 per ordine del dittatore Rafael Trujillo.. 

Fu il 25 novembre del 1981 che si ricorda il primo incontro femminista latinoamericano e caraibico svoltosi a Bogotà, in Colombia, proprio legandosi all’anniversario del delitto Mirabal.

Le tre sorelle Mirabal – Patria, Minerva e María Teresa – appartenevano a una famiglia agiata. Si distinsero per la loro dedizione alla lotta politica contro la dittatura e furono soprannominate “Las Mariposas”, ovvero le farfalle. Minerva, dotata di grande carisma, fu la prima a sfidare apertamente il regime, diventando fonte di ispirazione per le sue sorelle e per numerosi altri nel movimento di resistenza.

La premier Giorgia Meloni, intervistata da Maria Elena Viola, direttrice di “Donna Moderna”, ha dichiarato che la violenza sulle donne è «una di quelle questioni sulle quali chiunque ha qualcosa da dire deve poterlo dire. Perché se noi ci chiudiamo dietro gli stereotipi, le divisioni è sbagliato e temo che non faremo mai il lavoro di approfondimento necessario ad affrontarlo in modo serio».

Meloni ha aggiunto: «C’è un lavoro a 360 gradi che si fa particolarmente per incentivare le donne ad avere un lavoro, una carriera, a poter dimostrare il loro valore. Io non ho mai pensato che la soluzione fossero le quote da tutte le parti. Per me la soluzione ideale è rimuovere i condizionamenti e i limiti che non consentono alle persone di dimostrare il loro valore, di poter competere ad armi pari».

«La violenza contro le donne presenta numeri allarmanti. Un comportamento che non trova giustificazioni, radicato in disuguaglianze, stereotipi di genere e culture che tollerano o minimizzano gli abusi, che si verificano spesso anche in ambito familiare». Lo ha detto oggi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.   

Mattarella ha proseguito: «La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, nota anche come Convenzione di Istanbul, è il primo strumento giuridicamente vincolante ad aver riconosciuto la violenza di genere come una violazione dei diritti umani. L’Italia ha ratificato la Convenzione nel 2013, dotandosi di strumenti di tutela per garantire una piena protezione alle vittime di violenza di genere. Quanto fatto finora non è, tuttavia, sufficiente a salvaguardare le donne, anche giovanissime, che continuano a vedere i loro diritti violati. È un’emergenza che continua. Si tratta di madri, sorelle, figlie, persone con sogni e progetti che vedono violato il diritto di poter vivere una vita libera e dignitosa, donne che lottano per la propria indipendenza, per poter scegliere il proprio destino».

Il Capo dello Stato ha infine sottolineato: «’Nessuna scusa’ è il tema proposto dalle Nazioni Unite per celebrare la giornata odierna. Addirittura superfluo sottolineare che, quindi, non ci sono scuse accettabili a giustificazione della violenza di genere. Occorrono azioni concrete. Fondamentale continuare a lavorare per eradicare i pregiudizi e gli atteggiamenti discriminatori che rendono ancora oggi le donne più deboli nella società, nel lavoro e nella famiglia. Le istituzioni, le forze della società civile devono sostenere le donne nella denuncia di qualsiasi forma di sopruso, offrendo protezione e adeguato supporto. È un valore per l’intera società far sì che siano pienamente garantiti i diritti umani dell’universo femminile».

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