Fill the gap
Valore D, presentate al Parlamento europeo 500 best-practice aziendali sul tema dell’empowerment femminile
Di Diana Adly
Si è tenuto mercoledì 3 aprile in Parlamento europeo a Bruxelles l’evento “Il PNRR abilitatore dell’empowerment femminile per un nuovo modello di crescita equo, sostenibile ed inclusivo”, patrocinato da Valore D, la prima associazione di imprese in Italia che dal 2009 promuove una cultura inclusiva nelle organizzazioni e nel paese, e ospitato dall’Onorevole Patrizia Toia (S&D).
Durante la tavola rotonda, sono state presentate cinquecento best practice aziendali sul tema dell’empowerment femminile all’interno di specifiche missioni del PNRR italiano, contenute nell’edizione aggiornata del volume “Parità per una Nuova Ripresa Responsabile”, realizzato da Valore D in collaborazione con Boston Consulting Group.
L’evento ha rappresentato l’evoluzione naturale del lavoro e dell’impegno di Valore D in sede istituzionale e un’opportunità per trasferire la discussione a livello comunitario, attraverso un dialogo che ha visto la partecipazione attiva di attori istituzionali e aziende.
E proprio l’importanza del rapporto e dell’alleanza pubblico-privato è stata enfatizzata dalla Presidente di Valore D, Cristiana Scelza, quale strumento per ottenere risultati significativi e duraturi. Intervenendo in apertura, ha messo l’accento su tale collaborazione sinergica: “Il lavoro presentato nasce da una consapevolezza che da sempre accompagna la visione della nostra associazione: il valore della collaborazione pubblico-privato, funzionale a questa crescita ed è per questo che siamo andati a presentarlo in sede europea. Riteniamo, infatti, che una ripresa effettiva sia possibile se supportata dal dialogo aperto e costante tra istituzioni e aziende.”
Nell’attuale legislatura europea, si è assistito a progressi significativi nell’ambito dell’empowerment femminile. Tuttavia, c’è ancora molto da fare per ridurre il gender gap e garantire pari opportunità a tutti. Come spiegato dall’On. Toia, “istituzioni europee, nazionali e aziende devono tutti contribuire a raggiungere una vera e propria ‘Union of equality’ per dare concretezza a questi principi che sono già alla base della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea”. L’Onorevole Toia ha sottolineato il ruolo del Parlamento europeo in questo processo, tracciando la rotta verso una “legislazione sempre più avanzata” e “progetti e programmi di finanziamento che vadano in questa direzione”.
Il ruolo svolto dall’Ue nel promuovere l’inclusione e l’uguaglianza di genere in questa legislatura per affrontare sfide come la transizione verde, digitale e demografica è stato messo in luce anche da Annelisa Cotone, membro del Gabinetto della Commissaria per l’Uguaglianza Helena Dalli, che si è soffermata sul mercato del lavoro e sulla sfida di garantire la competitività attraverso un piano di azione mirato a colmare le carenze dei gruppi sottorappresentati, in particolare le donne. Ciò include affrontare il divario pensionistico e retributivo, così come promuovere una maggiore partecipazione delle donne nei settori STEM.
L’evento, moderato da Alessandra Santacroce, Direttore Relazioni Istituzionali IBM, Presidente Fondazione IBM e Presidente Tavolo PNRR Valore D, è proseguito attraverso un dialogo costruttivo tra aziende e istituzioni, che hanno analizzato il lavoro svolto da Valore D e Boston Consulting Group. Dallo studio sul PNRR, presentato da Giada Maldotti, Partner Social Impact di BCG, è emersa la necessità dell’individuazione di strategie efficaci volte a ridurre il divario di genere che ad oggi pone l’Italia in una posizione di grave ritardo rispetto agli altri paesi dell’Ue. Il contributo di Floriana Notarangelo e Michelangelo Suigo, rispettivamente Chief Diversity & Inclusion Officer di Barilla e EVP-External Relations, Communication and Sustainability Director di Inwit Spa, ha messo in luce le best practice aziendali volte a superare tali sfide.
I rappresentanti delle Istituzioni europee hanno rimarcato l’importanza di politiche sull’uguaglianza di genere incentrate sulla visione della diversità come fonte di innovazione, volte al superamento delle sfide attuali. Il Rappresentante permanente aggiunto d’Italia presso l’Ue, Stefano Verrecchia, ha sottolineato la necessità di dedicare maggiore attenzione allo sviluppo industriale con l’inizio della nuova legislatura, mettendo al centro dell’agenda politica il tema dell’uguaglianza di genere.
Sono numerose le aree che richiedono un’attenzione speciale da parte die decisori pubblici, come evidenziato dai deputati europei. Dal tema della disparità di genere e il rapporto di questo con l’intelligenza artificiale, per garantire che non vi sia discriminazione nei luoghi di lavoro a causa di bias algoritmici, come sottolineato dall’On. Brando Benifei, alla promozione di una cultura familiare in cui le responsabilità siano equamente condivise tra uomini e donne, con investimenti nei servizi e nel welfare per sostenere le famiglie e le donne, anche attraverso il coinvolgimento attivo delle imprese nella riflessione politica, come evidenziato dall’On. Nicola Danti. Secondo l’On. Susanna Ceccardi, solo attraverso un sostegno adeguato e una maggiore visibilità delle imprenditrici possiamo garantire un reale progresso verso la parità di genere nell’imprenditoria.
“In Europa la condizione delle donne è ancora molto difficile, però tra i Paesi europei l’Italia sicuramente non si colloca nelle posizioni migliori. Purtroppo, le donne fanno ancora molta fatica, in particolare nel mondo del lavoro”ha commentato l’On. Alessandra Moretti a margine dell’evento. “È giusto che i governi si impegnino molto di più. Si parla di gelo demografico, se le donne non fanno più figli non è per colpa loro, ma perché mancano le condizioni che le favoriscano nella conciliazione tra i tempi di vita e quelli di lavoro”.
È evidente che siano ancora numerose le sfide da affrontare, e spesso derivano da pregiudizi culturali che possono ostacolare le potenzialità della diversità come fonte di arricchimento e innovazione. Secondo l’On. Tiziana Beghin “come imprenditori e leader, si ha il potere e la responsabilità di plasmare un futuro più sostenibile per le generazioni a venire. È fondamentale che ogni azione che intraprendiamo tenga conto dell’impatto sul nostro pianeta e sulle comunità che ci circondano”.
Ed è proprio questo l’impegno su cui istituzioni e aziende, in un dialogo costruttivo e sinergico, dovranno concentrare il loro operato per affrontare le sfide attuali, per garantire un futuro più inclusivo in cui la diversità rappresenta fonte di innovazione e crescita.