Fill the gap
Saranno donne steam, presentati a Roma i risultati di Girls CodeUp
Di Alessandro Caruso
Limitare il gender gap nelle materie Stem, anzi Steam, includendo anche le discipline artistiche, è una sfida che la politica si è data da tempo. I numeri, infatti, parlano di un ritardo rilevante: solo in Italia attualmente solo il 19% dei laureati nelle discipline scientifiche è composto da donne, mentre il 40% sono uomini. La leva, come riconosciuto da più parti, è nella formazione e nell’educazione. Per questo AXA Italia e Codemotion hanno dato vita al progetto Girls CodeUp, finalizzato proprio alla formazione di una futura generazione di “donne Steam”. Un percorso che ha coinvolto 260 studentesse di 11 scuole superiori di Roma, Torino, Napoli e Bari, che hanno preso parte a un iter didattico di 250 ore e a 144 laboratori e realizzato complessivamente 1.647 progetti e 111 Metaversi.I risultati sono stati presentati ieri nella sede romana di LVenture e hanno espresso tutto il potenziale innovativo, creativo e digitale delle giovani ragazze.
Dei progetti realizzati, cinque in particolare si sono distinti per originalità ed efficacia, tra cui due dell’Istituto Armellini di Roma: una rappresentazione della depressione sotto forma di installazione artistica all’interno di un Metaverso sul rapporto della persona con la patologia e il percorso per superarla e un Metaverso strutturato in diversi ambienti, da un bosco a una “stanza delle lampadine”, che invita il visitatore a riflettere sul ruolo terapeutico dell’arte.
Nel loro percorso di formazione, guidate da esperti di Codemotion e AXA Italia, del mondo universitario e delle professioni IT, le studentesse hanno avuto la possibilità di apprendere le basi del coding e realizzare software, applicazioni, ambienti 3D nel Metaverso e nuove idee e servizi sui temi della salute, del benessere e della prevenzione attraverso l’uso consapevole dei dati e delle tecnologie, a partire da uno speciale Dataset (anonimizzato) fornito da AXA Italia a tema Healthcare.
«Innovazione e inclusione sono due pilastri della strategia di AXA e questo è il motivo per cui siamo orgogliosi di essere stati pionieri nel lancio di Girls CodeUp – ha spiegato Giacomo Gigantiello, CEO del Gruppo assicurativo AXA Italia -. Per essere sempre più una data driven company, oltre a investire oltre 150 milioni negli ultimi tre anni in tecnologia, digitalizzazione e data, investiamo sullo sviluppo delle competenze, attraverso collaborazioni di valore con il mondo dell’università e della ricerca e sostenendo concretamente donne che vogliono fare impresa. Per avere un impatto concreto sul futuro, dobbiamo coinvolgere sempre più le nuove generazioni e sostenere le donne che desiderano esplorare le discipline scientifiche, contribuendo a ridurre il gender gap in ambito digitale. In chiave di inclusione e crescita, occorre attivare le risorse migliori della nostra società».
AXA in questo ambito rappresenta una best practice a livello internazionale, non solo per il suo impegno corporate in favore della gender equality, ma anche per l’effettiva presenza di donne nel gruppo.
Ma il problema è ancora irrisolto, come ha chiarito anche Chiara Russo, Ceo e Co-founder di Codemotion: «Le donne possono dare un grande contributo nelle professioni tech, ma oggi ancora troppo spesso sono lasciate indietro dal settore IT a causa degli stereotipi di genere e dei bias presenti nell’ambito delle materie Steam. Ecco perché con Girls CodeUp abbiamo voluto agire sull’istruzione, perché crediamo che sia il primo tassello del percorso per raggiungere una maggior consapevolezza da parte delle ragazze di quanto la tecnologia sia creativa, divertente e alla loro portata».
Non è mancato anche l’appoggio della regione Lazio, nella persona di Maria Chiara Iannarelli, Vice Presidente IX Commissione Lavoro, Formazione, Politiche Giovanili, Pari Opportunità, Istruzione, Diritto allo Studio. Nel suo intervento si è focalizzata sul contributo fondamentale delle donne nei percorsi STEAM e condiviso iniziative concrete portate avanti dalla Regione Lazio in questo ambito.
Il settore privato conferma una grande vitalità nella messa a punto di best practice per il superamento del gender gap. Un segnale importante che la politica difficilmente potrà ignorare. Del resto, anche Cristiana Scelza, presidente di Valore D, nel suo editoriale proprio su queste colonne chiariva: “La cura che metteremo nel costruire il nuovo mondo sarà fondamentale, così come fondamentale sarà il ruolo che affideremo – da qui ai prossimi anni – alle ragazze e alle donne nella STEM: incoraggiarle ad acquisire il linguaggio tecnico-scientifico equivarrà a dotarle di un passaporto universale, a rafforzare la loro libertà e forza di mettersi in gioco. È una sfida che non possiamo tardare a raccogliere: più il progresso sarà partecipato, più il futuro all’orizzonte apparirà equo e sostenibile”.