Fill the gap

Nei board delle quotate italiane più donne che nel resto d’Europa

26
Settembre 2024
Di Francesco Tedeschi

Nei board delle quotate italiane ci sono più donne che nel resto d’Europa, ma non solo: sono più istruite rispetto ai loro colleghi maschi e vengono da ambiti diversi rispetto al campo in cui opera l’azienda. Questo il ritratto dei board delle aziende del FTSE MIB realizzato da Heidrick & Struggles – società di head hunting leader globale nella ricerca di executive – contenuto nella ricerca Board Monitor appena pubblicata.

Questo si deve anche per effetto della Legge Golfo Mosca, nel 2023, infatti, più di un seggio su due è stato affidato ad una donna, in percentuale più della media europea, il 51% contro una media del 47%. Molte di loro sono alla prima esperienza in un consiglio, e molto spesso hanno maturato esperienza in un settore diverso rispetto a quello in cui opera l’azienda per cui lavorano.

Nel 2023 in italia il 43% delle quotate ha inserito nuovi membri nei consigli di amministrazione, il 51% di loro è una donna con un’età media di 57 anni più preparata rispetto agli uomini nella stessa posizione: la maggior parte ha un dottorato rispetto alla controparte maschile, in molti casi semplicemente laureata. Inoltre, la maggior parte di loro ha esperienze cross settoriali: si prediligono figure con esperienza internazionale e nel campo della sostenibilità, meno invece in quello della cybersicurezza – nonostante le crescenti preoccupazioni legate alle nuove tecnologie. Inoltre, il 51% dei nuovi membri è alla prima esperienza. Ciò indica che i consigli di amministrazione sono alla ricerca di un flusso costante di nuove prospettive. Come dimostrano bene i dati: tre quarti dei posti a livello mondiale sono andati a persone con esperienza in settori diversi da quello in cui opera la loro azienda. Questo dipende dal fatto che servono nuove prospettive ai consigli per gestire nuovi problemi, quello geopolitico in primis, ma non solo. Ci si aspetta di più dagli amministratori, devono avere competenze inedite ed essere in grado di comprendere e gestire anche rischi informatici, oltre alle crescenti preoccupazioni e normative ambientali e sociali.

«Il ruolo del consiglio sta cambiando in modo significativo, molto più di quanto probabilmente ci rendiamo conto» ha dichiarato Niccolo Calabresi, Managing Partner Southern Europe Heidrick & Struggles. «Come evidenziano i dati: nuove competenze e nuovo peso del consiglio d’amministrazione all’interno delle aziende stanno ridisegnando non solo la gestione di crisi complesse ma la stessa organizzazione aziendale. Dopo il Covid gli amministratori stanno mettendo alla prova i confini tradizionali per rispondere alle richieste di un insieme di stakeholder sempre più ampio e influente».