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Meeting di Rimini 2024, “Diamo forma al lavoro del futuro”

26
Agosto 2024
Di Fabiana Nacci

Apertura al dialogo e al confronto, valorizzazione, partecipazione, sviluppo del benessere individuale e collettivo: questi sono alcuni dei nove principi contenuti nel Patto per il Lavoro del futuro, un’intesa tra aziende e giovani promossa dall’Associazione Valore D per la costruzione di luoghi di lavoro più inclusivi, basati sull’ascolto e sulle istanze dei giovani.

Il pledge – presentato in occasione del Meeting di Rimini dalla Presidente dell’Associazione, Cristiana Scelza, e che ha ricevuto il patrocinio di Y7 – Youth7, Engagement Group Ufficiale del G7 – trae origine dai risultati di un’indagine condotta da SWG che ha coinvolto un campione di giovani, tra i 18 e i 35 anni (neet, studenti in procinto di entrare nel mondo del lavoro e lavoratori all’inizio del loro percorso professionale).

Dai dati emerge infatti che solo il 35% dei giovani è pienamente soddisfatto del proprio lavoro e che l’inclusione è un tema estremamente rilevante per le giovani generazioni. Il 36% rivela di aver subito o assistito in prima persona a pratiche di scarsa inclusione sul lavoro, situazione che rende i giovani più inclini a cambiare posto di lavoro rispetto alle generazioni precedenti. Una quota che oscilla tra il 30-40% evidenzia invece un forte ritardo della propria azienda sui princìpi dell’inclusività lavorativa. Infine, la metà dei giovani sceglie aziende che garantiscono apertura al dialogo, supporto al benessere e alle competenze, l’equità e rispetto delle soggettività.

Nel corso della tavola rotonda del 24 agosto dal titolo “Scuola e Università: risorse umane o uomini per il nuovo lavoro?” organizzata nell’ambito del Meeting di Rimini, la Presidente Scelza ha spiegato che “parliamo di sviluppo inclusivo, quindi sviluppo sostenibile perché per noi è prioritaria una strategia a lungo termine, focalizzata sui giovani che purtroppo sempre più spesso sono ai margini del capitale umano in azienda (…) Con questo patto vogliamo costruire un ponte di dialogo tra giovani e imprese e, al tempo stesso, ampliare la prospettiva di aziende e istituzioni, partendo dalla consapevolezza che parlare alle nuove generazioni significa, prima di tutto, pensare alla crescita del Paese”.

Inoltre, durante in confronto con S.Em. Card. Mauro Gambetti, Presidente della Fondazione Fratelli tutti, Scelza ha espresso fiducia e positività nei confronti del sistema formativo italiano e dei più giovani, in quanto portatori di eccellenza di pensiero e di creatività. Secondo Scelza, infine, “sarebbe opportuno stare attenti alla cultura dell’errore, per evitare di ricercare per forza un colpevole. Il decalogo di Julio Velasco e gli insegnamenti della nostra nazionale di volley femminile testimoniano che è necessario arginare la paura: se tutti quanti, a partire dalla scuola e dalle aziende, riusciamo a cancellare la paura e dunque la cultura dell’errore, allora saremo in grado di liberare creatività, innovazione e soprattutto felicità all’interno della nostra società”.

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